La pirateria è un sintomo, il male è altrove

Una lettera aperta, firmata da varie associazioni e gruppi, chiede che il Comitato Tecnico contro la pirateria possa analizzare non solo il fenomeno, ma anche la complessità del suo contesto. La lettera è stata inviata a Mauro Masi, a capo del Comitato
La pirateria è un sintomo, il male è altrove
Una lettera aperta, firmata da varie associazioni e gruppi, chiede che il Comitato Tecnico contro la pirateria possa analizzare non solo il fenomeno, ma anche la complessità del suo contesto. La lettera è stata inviata a Mauro Masi, a capo del Comitato

Mauro Masi, coordinatore del Comitato Tecnico contro la pirateria digitale e multimediale, è al centro di una questione complessa, questione che lo stesso Masi ha stimato di poter risolvere in 60 giorni. Ma su questo punto è già stato fermato, perchè il suo orizzonte già appare difforme da quello che un intero settore sta reclamando da tempo. Per questo motivo Mauro Masi si è visto recapitare una lettera aperta (pdf) con un certo numero di firme da non poter non tenere in stretta considerazione. Tra gli altri: Adiconsum, AIIP, AltroConsumo, AssoDigitale, AssoProvider, Dmint.it, FIMI, IWA, NNSquad Italia, ISOC, Microsoft, Google Italia, NEXA.

«Egregio Professore, il mondo della cultura digitale italiana negli ultimi mesi ha assistito da spettatore
all’istituzione prima e all’insediamento poi del comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale da Lei coordinato, apprendendo, peraltro, della Sua intenzione di concludere i lavori di tale Comitato entro sessanta giorni.
La brevità di tale intervallo di tempo in relazione alla complessità delle questioni sottese alla regolamentazione della materia nella quale il Suo Comitato è chiamato ad elaborare proposte e soluzioni costituisce, come comprenderà, un elemento di grande preoccupazione per le associazioni di categoria, gli addetti ai lavori ed i consumatori ed
utenti di contenuti culturali digitali».

Lettera aperta a Mauro Masi

La lettera spiega fin dalle prime righe il proprio intento: costringere ad una riflessione di ampio respiro che non guardi solo alla pirateria, ma che consideri la stessa come una patologia da curare andando a cercare nell’attuale piano legislativo i sintomi di tale sofferenza. Continua quindi il testo: «il tema della pirateria digitale e multimediale costituisce solo un aspetto – rectius una patologia – della più ampia materia relativa alla circolazione dei prodotti culturali in formato digitale, alla loro accessibilità per via telematica ed alla necessaria attività di promozione della creatività e, più in generale, dello sviluppo culturale del Paese cui Governo ed Istituzioni non possono sottrarsi. Una regolamentazione utile ed efficace di tale materia ha, a nostro avviso, per presupposti indefettibili, studi ed analisi – indipendenti e con metodo scientifico – circa le cause, gli effetti e le dimensioni del fenomeno della pirateria digitale e multimediale nonché sulle conseguenze dell’adozione di eventuali misure sanzionatorie e di enforcement dei diritti di proprietà intellettuale anche in relazione all’Ordinamento europeo ed ai trattati e accordi internazionali cui il nostro Paese ha aderito».

I tempi del “Patto di Sanremo” sembrano ormai preistoria. Il dibattito è proseguito oltre, facendo tesoro delle iniziative infruttuose che nel frattempo hanno tentato di debellare la piaga della pirateria, ed il male è stato identificato in un sistema ben più ampio (comprendente la normativa sul diritto d’autore, ma non limitato ad essa). La specificità dell’«inidoneità dell’attuale quadro normativo» sembra essere nel mirino dei firmatari, i quali chiedono pertanto alle istituzioni di agire (una volta tanto) al di fuori delle emergenze e con un approccio maggiormente serio ed analitico sulla questione.

La lettera giunge, quindi, al nocciolo: una bocciatura immediata della bozza scaturita nei giorni scorsi (la cui paternità è stata attribuita alla SIAE, con relativa smentita). Si spiega nel nuovo documento: «In questa prospettiva soluzioni e principi enucleati nel disegno di legge pubblicato in Rete nei giorni scorsi ed attribuito alla SIAE non risultano condivisibili ed appaiono insuscettibili di garantire in modo efficace lo sviluppo e la promozione della cultura digitale nel nostro Paese, risultando, al contrario, idonee ad ostacolarla». Non c’è spazio, pertanto per quel testo. Prima delle firme, una serie di richieste: di qui Mauro Masi dovrà presumibilmente iniziare i propri lavori, perché è da una risposta alle istanze degli attori del mercato che può essere avviato un tavolo di lavoro realmente costruttivo.

Queste le richieste delle associazioni e dei gruppi firmatari:

  • «di voler rappresentare al Governo l’esigenza di modificare tempi e modalità di lavoro del Comitato tecnico antipirateria trasformandolo in un tavolo aperto sul più generale tema della circolazione dei prodotti culturali digitali per via telematica»;
  • «di invitare a partecipare a tale tavolo, per l’intera durata dei lavori, i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei consumatori, il mondo dell’impresa, gli addetti ai lavori ed esperti della materia»;
  • «di commissionare ad enti ed istituti di ricerca super partes i citati studi sulle cause, gli effetti e le dimensioni del fenomeno della pirateria digitale e multimediale nonché sulle conseguenze che eventuali misure di enforcement potrebbero produrre sul terreno, ad esempio, della libertà di manifestazione del pensiero a mezzo Internet o, piuttosto, dell’esercizio, da parte dei cittadini, dei propri fondamentali diritti civili e politici per via telematica»;
  • «di coinvolgere nel processo di studio ed elaborazione di possibili soluzioni normative gli esperti che hanno sin qui presieduto il comitato permanente per il diritto d’autore nonché l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e quella Garante per la privacy ed il trattamento dei dati personali»;
  • «di pubblicare su piattaforma aperta tutti i documenti prodotti nel corso dei lavori del comitato, dando così opportuna trasparenza alla sua attività che concerne una materia di ampio interesse per cittadini ed imprese»;

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