Sono quasi due anni che Intel comunica informazioni “con il contagocce” sulla sua prima soluzione grafica discreta che, almeno teoricamente, dovrebbe insidiare il mercato dominato da ATI e nVidia.
All’IDF di San Francisco è stato mostrato un sistema completo funzionante con una GPU Larrabee e basato sul processore six core Gulftown (Core i9) a 32 nanometri.
Le principali differenze tra Larrabee e le GPU attualmente in commercio sono tre: architettura x86, coerenza della cache e rendering ray tracing.
La possibilità di utilizzare istruzioni x86 consente agli sviluppatori software una maggiore flessibilità nella programmazione, in quanto sarà possibile utilizzare gli stessi ambienti di sviluppo delle CPU x86, senza la necessità di adottare linguaggi specifici per la GPU.
La coerenza della cache permette a tutti i core che costituiscono la GPU di accedere sempre all’ultimo aggiornamento, ovvero ogni core conoscerà le eventuali modifiche effettuate in memoria dagli altri core, così come accade in un sistema multiprocessore.
A differenza delle GPU ATI e nVidia, oltre ad avere pipeline di rasterizzazione programmabili, Larrabee sarà in grado di eseguire algoritmi di rendering ray tracing. Proprio questa caratteristica è stata mostrata da Intel, attraverso una demo in real time del gioco Enemy Territory: Quake Wars.
È ancora presto per valutare la potenza di Larrabee durante l’esecuzione di giochi DirectX e OpenGL. La prima scheda discreta sarà presentata verso la metà del 2010, mentre nel 2012 verrà integrata nei processori a 22 nanometri appartenenti alla microarchitettura Haswell.
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