Non sarà più solo la Cina la nazione di produzione esclusiva dei prodotti targati Mela. Partirà a breve, infatti, un progetto per la fabbricazione di iPad 2 in Brasile, così come confermato dal Ministro locale per la Scienza e la Tecnologia. Una decisione, quest’ultima, che permetterà ad Apple di ridurre i costi di trasporto e le tasse, forse anche a vantaggio dei consumatori.
Fino ad oggi la produzione di iPad e iPad 2 è stata ad appannaggio esclusivo dei big asiatici, con le aziende di Foxconn cinesi impiegate all’assemblaggio dei vari componenti provenienti da altre società, quali Samsung e LG per quanto riguarda il processore e gli schermi touchscreen. Dal prossimo autunno, tuttavia, una grande fetta di questo mercato, si ipotizza addirittura il 30%, verrà spostato nei dintorni di San Paolo.
Il progetto avrebbe dovuto già essere in piena attività, ma alcuni problemi strutturali hanno impedito ad Apple di accelerare i tempi. Mancherebbe infatti ancora parte del personale, nonostante 175 ingegneri siano già stati inviati in Cina per uno stage formativo. Ma per quale motivo Apple ha scelto il Brasile a discapito delle ben formate economie asiatiche, che dell’informatica hanno fatto il proprio cavallo di battaglia?
La prima ragione è legata ai costi di trasporto del prodotto finito: pare che gli iPad prodotti in Brasile saranno destinati principalmente al mercato statunitense, un settore vicino soprattutto dal punto di vista geografico. La seconda motivazione è invece una riduzione dei costi di fabbricazione prossima al 40%, dati gli accordi tra Stato e le aziende per fruire di un’agevolazione fiscale in cambio dello sviluppo economico della zona. In altre parole, i prodotti di società estere realizzati all’interno dei confini del Brasile ricevono lo stesso trattamento fiscale di quelli domestici prodotti da aziende autoctone. Chissà che questi vantaggi monetari non si riflettano, infine, anche sul consumatore finale.