La regina di Giordania ha aperto un canale YouTube. Lo ha fatto, dice, per diffondere una maggiore consapevolezza mondiale sulla bellezza della cultura araba e per smentire molti stereotipi. Certo sembra strano che una regina araba possa smentire degli stereotipi, tuttavia la cosa interessante è come un paese tradizionalmente non tra i più moderni sia a livello tecnologico che a livello di mentalità (cioè l’uso che si fa della tecnologia) abbia deciso di fare un passo simile.
E’ il principio economico dell’azienda che arriva per seconda sul mercato e che non ha tutto il bagaglio di infrastrutture e retaggi culturali passati da smaltire ma si può concentrare direttamente sulla novità e magari individuarne meglio la funzionalità (ho un po’ parafrasato la teoria originale lo so).
Si può combattere una mentalità o l’avversione contro un certo tipo di cultura da YouTube? Non credo proprio, la tecnologia non è in sè una panacea ma qualcosa che fornisce opportunità e non mi sembra che dei video promossi dalla regina di Giordania possano cambiare qualcosa.
Tuttavia è importante aver fatto qualcosa, essersi mossi in rete. Del resto anche la più conservatrice regina d’Inghilterra ha cominciato a muoversi in rete.
Alla fine però tutto questo mi sembra un segno non delle modernizzazione delle monarchie, ma di come il video in rete stia diventando qualcosa padroneggiato da tutti. Quando anche le monarchie si rivolgono a YouTube, allora davvero siamo arrivati ad un punto in cui è un mezzo pervasivo.