La prima è stata condotta negli Stati Uniti dalla Barna Research, una società
demoscopica californiana specializzata in argomenti religiosi. La ricerca ha
visto coinvolti oltre mille adulti, quasi seicento giovani ed altrettanti
pastori protestanti selezionati in maniera casuale. Dalle interviste emerge che
l’8 percento degli adulti e il 12 percento dei giovani utilizza
Internet per qualche tipo di esperienza spirituale; meno dell’1 percento degli
adulti e del 2 percento dei giovani usa Internet come un sostituto della
chiesa; eppure, oltre i due terzi degli intervistati dichiarano di
volersi impegnare in qualche tipo di attività religiosa su Internet nei
prossimi dieci anni. Le attività indicate più spesso sono le lezioni di
catechismo online e l’acquisto via Web di materiale religioso.
L’altra ricerca è tutta italiana e riguarda il numero di
siti catalogati nei due maggiori portali cattolici nazionali: SitiCattolici.it e Profeta.it. Analizzando i dati, emerge che i
siti ‘canonici’, ovvero quelli che si riferiscono espressamente alla chiesa
cattolica, si sono triplicati negli ultimi due anni. Erano 80 nell’aprile
del 1999, mentre oggi sono 302. Questa espansione non riguarda soltanto i siti,
ma anche le mailing list le quali, nello stesso periodo di tempo, sono passate
da 20 a 51.
Tra i siti religiosi, il record di visite lo conquista
quello della Santa Sede, con una media di 1
milione e 665 mila contatti al giorno, circa 30 milioni ogni mese. Il sito
del Vaticano è anche uno di quelli maggiormente presi di mira dagli hacker. Un
altro sito molto frequentato è quello del quotidiano dei vescovi italiani, L’Avvenire, che ha una media mensile di
circa 600 mila contatti. Alla mailing list Sacerdos,
dedicata alle discussioni tra sacerdoti, sono iscritti oltre 200 partecipanti,
mentre il sito CaroSantAntonio.it
è bombardato dalle mail degli utenti che chiedono qualche grazia al santo.
Commentando la sua ricerca, Gorge Barna scommette che
entro dieci anni il 10 percento della popolazione affronterà tramite Internet
la propria intera esperienza spirituale. Secondo lui, accanto a individui che non
sono in collegamento con una comunità di fedeli, ci saranno milioni di
persone che abbandoneranno la chiesa ‘fisica’ per la ‘cyber-chiesa’. Attualmente
una chiesa protestante su tre, negli Stati Uniti, ha un proprio sito, ed un
altro 20 percento lo avrà entro la fine di quest’anno.
Non è ancora chiaro se questo passaggio dei credenti dai banchi delle cattedrali ad Internet sia o meno una notizia gradita alle gerarchie ecclesiastiche. Comunque, Giovanni Paolo II ha recentemente elogiato Internet come mezzo adatto a raggiungere e incontrare determinate generazioni e i cristiani sembrano accogliere con entusiasmo questo messaggio.