La Reuters lascia scollegati i suoi clienti

L'agenzia stampa a causa di un ritardo nel pagamento finale della licenza di utilizzo di un software per la messaggistica istantanea interna è rimasta ora senza tale servizio, cosa valutata come estremamente grave dalla compagnia stessa
La Reuters lascia scollegati i suoi clienti
L'agenzia stampa a causa di un ritardo nel pagamento finale della licenza di utilizzo di un software per la messaggistica istantanea interna è rimasta ora senza tale servizio, cosa valutata come estremamente grave dalla compagnia stessa

Grave disservizio per i clienti dell’agenzia stampa Reuters, la quale non potrà utilizzare (non è chiaro per quanto) il suo servizio di instant messaging interno a causa di un problema con i pagamenti alla società che fornisce la tecnologia in questione.

Si tratta di un servizio di messaggistica instantanea che l’agenzia fornisce a circa un centinaio di clienti attravero Face Time Communications allo scopo di poter essere sempre in contatto con loro per qualsiasi eventualità e inoltre serve a fornire la sicurezza di cui hanno bisogno i suoi clienti assieme alla legalità necessaria per ogni singolo paese. Privare il servizio di una simile possiblità può avere «un impatto devastante sulla soddisfazione dei clienti» ha dichiarato Eran Barak, un funzionario Reuters.

La decisione è stata presa martedì da Colleen McMahon, giudice distrettuale statunitense, a causa del ritardo di due settimane nel pagamento della licenza finale. Infatti dopo aver pagato 1,3 milioni di dollari a Face Time come parte di un contratto di due anni la Reuters avrebbe potuto chiudere la pratica effettuando un pagamento da 150.000 dollari entro il 31 Gennaio 2008, cosa che non è avvenuta. Il pagamento è arrivato invece il 15 Febbraio, due giorni dopo l’invio di una lettera da Face Time in cui era notificata la scadenza dell’accordo.

Adesso sembra che Reuters rimarrà a tempo indeterminato senza tale tecnologia che la stessa agenzia stampa valuta come indispensabile. Dal canto suo Face Time si è detta disponibile a rinegoziare un nuovo accordo, ma non è chiaro secondo quali regole e per quali cifre.

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