Tempi duri per il P2P: a pochi giorni dal definitivo patteggiamento di Kazaa, ora è LimeWire a finire nel mirino dei legali RIAA con una denuncia depositata alla Corte Federale di Manhattan contro Lime Group, il nome a capo del software per lo scambio di musica in peer-to-peer. Denunciato anche il CEO del gruppo Mark Gorton.
Secondo l’accusa il gruppo avrebbe attivamente stimolato ed incoraggiato la condivisione illegale di musica: la denuncia è dunque sulla falsa riga di quanto successo in precedenza in casi simili e, in quest’ottica, la sentenza sembra dunque già scritta. Come per Grokster, Kazaa & c., anche LimeWire chiuderà presumibilmente i battenti lasciando alla RIAA ormai solo più poche briciole da spazzare prima di aver fatto piazza pulita del nemico putativo del P2P.
Slyck propone però una analisi particolare del caso: il sito, concentrato in particolare sulle problematiche relative al file sharing, sottolinea il fatto che LimeWire sia un progetto completamente open source. Una volta morto il Lime Group, dunque, lo sviluppo è destinato a continuare e difficilmente la RIAA potrà ostacolare tale processo.