Google ha annunciato un’altra importante novità nel suo programma di continuo sviluppo prodotti connessi al mondo delle ricerche Internet: il proprio futuro sarà comandato anche via voce. Google Mobile ha infatti annunciato l’aggiornamento della propria applicazione Google Search per BlackBerry e iPhone, che permetterà a tutti di effettuare ricerche non digitando il contenuto nel box ma dicendoglielo a voce.
Non si tratta di una novità assoluta: già nel 2002 Google lanciò un servizio via telefono in America che si basava sull’uso di un centralino connesso ad un sistema di riconoscimento vocale. Il sistema non riscosse un buon successo anche a causa di una bassa capacità tecnologica dell’esperimento e l’offerta fu messa da parte.
Ora, 6 anni dopo, il colosso americano ha voluto rilanciare la ricerca vocale sull’iPhone, per riproporla assieme a quella già in sperimentazione anche per i telefonini che supportano il sistema operativo Android e sui Blackberry. Si tratta di un prodotto che dovrebbe consentire una accessibilità maggiore e semplificata ai risultati di ricerca per chi -usando terminali senza tastiere agevoli- non può digitare facilmente in condizioni normali.
Chi ricerca un termine o un orario (tipico l’esempio della ricerca dell’orario di un treno o della stazione del metro più vicina) potrà richiederlo a Google parlando direttamente al servizio apposito e il riconoscimento vocale dovrebbe essere in grado di capire i termini richiesti, passarli al motore classico e fornire risposte chiare ed esaurienti. Il sistema funziona anche in combinazione con My Location (sistema di localizzazione utente automatico) per migliorare il grado di comprensione del contesto delle ricerche inserite e risultare sempre il più rilevante possibile.
Il problema principale non ancora completamente risolto riguarda l’implementazione e la pronuncia delle varie lingue, poiché la “comprensione” della query vocale (al momento inglese) non è ancora accuratissima (si pensi solo alle varie differenti espressioni e inflessioni linguistiche che ogni linguaggio presenta), e ciò rende talvolta i risultati richiesti difformi dalla volontà dell’utente.
Ma il presidente Vic Gundotra di Google è comunque fiducioso:
Nei pochi mesi dal lancio sull’iPhone abbiamo visto un miglioramento dell’accuratezza delle ricerche pari al 15%. Più questo servizio viene usato e maggiormente diventa performante
Se il sistema avrà successo sarà il mercato stesso a dirlo.