Circa due mesi fa, un dirigente Microsoft aveva dichiarato che Tor non può proteggere gli utenti dagli attacchi degli hacker pagati dalle agenzie governative, come la NSA statunitense e la GCHQ inglese. Il governo russo, invece, non ha ancora trovato gli strumenti adatti per scardinare le difese del network “a cipolla”. Per questo motivo, il Ministero dell’Interno offrirà 3,9 milioni di rubli (quasi 85.00 euro al cambio attuale) a chiunque riuscirà a decifrare i dati trasmessi sulla rete Tor.
In seguito allo scandalo Datagate, molti giornalisti, informatori e dissidenti hanno iniziato ad usare tool specifici per proteggere le comunicazioni e bloccare i tentativi di intercettazione da parte delle agenzie governative. Tor è uno dei più utilizzati, in quanto impedisce l’identificazione degli utenti online, nascondendo l’indirizzo IP reale, e sfrutta la crittografia per l’invio dei dati. Teoricamente, il servizio potrebbe essere usato per attività illegali, quindi il governo russo vuole trovare il modo di spiare gli utenti Tor, tra i quali potrebbe nascondersi un terrorista.
Attualmente, su 30 milioni di famiglie con accesso ad Internet, circa 200.000 utenti usano Tor. In passato, la FSB aveva chiesto alla Duma il ban del servizio, senza nessun risultato. Ora, il tentativo viene sponsorizzato direttamente dal Ministero dell’Interno. Per partecipare al contest è necessario pagare un’iscrizione di 195.000 rubli. Per motivi di sicurezza, verranno ammessi alla gara solo i cittadini della Federazione Russa.
Pochi giorni fa, il Parlamento ha approvato una modifica alle legge anti-terrorismo che impone ai giganti del web – Microsoft, Google, Facebook, Twitter e altri – di conservare i dati dei cittadini russi sui server dislocati in Russia. Un’altra legge invece obbliga i blogger, che ricevono almeno 3.000 visite al giorno, ad iscriversi ad un registro speciale. Per non sottostare al volere del governo è possibile usare Tor.