L’oscuramento di Twitter in Russia sarebbe quasi inevitabile, almeno stando a sentire quanto dichiarato dal numero due dell’agenzia di supervisione dei media Roskomnadzor, Maksim Ksenzov, durante un’intervista all’Izvestia, denunciando che i vertici del social network non avrebbero mai risposto alle richieste avanzate dalle autorità russe. In particolare, il consigliere del presidente del Consiglio della Federazione Ruslan Gattarov avrebbe sottolineato come Twitter avrebbe ignorato gli avvertimenti di Roskomnadzor circa gli account falsi e le violazioni delle norme per la protezione dei dati personali.
Inoltre, la società americana avrebbe, sempre secondo le autorità russe, ignorato anche le richieste per la cancellazione di contenuti giudicati estremisti anche da parte delle procura generale. Per i vertici russi, Twitter starebbe, con le sue azioni, mantenendo una posizione poco costruttiva. La spada di damocle potrebbe dunque abbattersi presto sul social network visto che una recente norma russa, asserisce che con la sola richiesta della procura generale, senza la valutazione di un giudice, in seguito alla pubblicazione di contenuti giudicati estremisti, le autorità possono disporre la chiusura di un sito web o di un social network.
Inoltre, altre nuove recenti norme impongono la registrazione come media a tutti gli effetti di social media, blog, o qualsiasi sito con più di tremila utenti al giorno. Gli autori devono essere inoltre anche registrati. In particolare, ai motori di ricerca ed ai social network è richiesta anche il mantenimento per sei mesi deii dati sull’attività e le identità degli utenti, rendendoli disponibili alle autorità se richiesto.
La stretta sull’informazione in Russia si fa sempre più dura e l’eventuale oscuramento di Twitter sarebbe l’ennesimo attentato alla libertà di espressione, un fenomeno purtroppo che sta dilagando nei Paesi dove le autorità tentano in tutti i modi di voler controllare tutte le comunicazioni. Ma oltre a Twitter, anche Facebook sarebbe nel mirino delle autorità Russe per le stesse motivazioni.