Facebook ha giocato un ruolo chiave nell’identificare e fermare l’interferenza russa nelle ultime elezioni francesi. Durante un attacco, gli operatori dell’intelligence russa hanno tentato di spiare la campagna elettorale di Emmanuel Macron, presentandosi come amici di Macron e cercando di raccogliere informazioni. Il fatto è avvenuto in concomitanza con le interferenze russe precedentemente riportate dai media, in cui le spie usavano anche account falsi su Facebook per diffondere notizie false sulle elezioni francesi.
Parlando a Reuters, Facebook ha confermato che ha individuato questi account sospetti e li ha chiusi durante il primo turno delle elezioni presidenziali francesi. Con Facebook spesso accusato di non essere abbastanza veloce nell’agire contro le false notizie, le frodi elettorali e la manipolazione dei social media, il social network ha affermato di essere in grado di gestire questi account molto più rapidamente che in passato grazie alla sua migliore tecnologia di rilevamento automatizzato. Facebook rivela inoltre che ha intensificato gli sforzi del suo team umano per individuare anche attacchi più sofisticati, rendendo prioritarie le indagini sulle frodi ad alto livello.
Nella stessa conversazione con Reuters, il social network ha affermato di aver sospeso 70.000 account in Francia legati alla propaganda o allo spam, con la maggior parte di questi account legati alle elezioni. Trattasi di un numero molto più grande di account sospesi rispetto a quelli dichiarati da Facebook al termine delle elezioni francesi.
Fortunatamente, Facebook ha agito rapidamente, con l’azienda che ha confermato che le spie non hanno avuto la possibilità di ottenere i loro obiettivi previsti rivelando informazioni personali o agendo in maniera illecita. Agenti russi che avrebbero utilizzato gli stessi metodi adottati durante la campagna presidenziale americana.
Nonostante le interferenze, Macron ha vinto le elezioni francesi con una vittoria netta. La Russia, ovviamente, ha negato ogni coinvolgimento.