Per Napster sembra essere giunto nuovamente il capezzale. La prima agonia era quella che aveva portato il rivoluzionario servizio di file-sharing di Shawn Fanning a cadere sotto i colpi delle major e dei loro avvocati. La seconda agonia è quella che sembra pronta ad iniziare nei prossimi giorni con il gruppo silentemente messo in vendita sotto un cappello di dichiarazioni formali che da tempo etichettano tale possibilità come remota.
Ora è ufficiale: il gruppo Roxio ha chiesto alla UBS Investment Bank di assistere una eventuale operazione di cessione, pur lasciando aperta la porta per eventuali alleanze dell’ultimo minuto. Le azioni sono da tempo in caduta libera, il mercato è fortemente controllato da iTunes ed ora anche il partner più fidato (Microsoft) sta preparando la propria avventura con player e music store propri. Anche le sottoscrizioni sono in diminuzione: per Napster una seconda esistenza sta per essere chiusa e c’è comunque da scommettere che il fascino del nome verrà riciclato sotto qualche nuova forma. L’ultimo asset con un certo valore, infatti, rimane semplicemente il brand.