Prima il plauso all’Agcom, ora un incoraggiamento a Boccia e alla webtax. La SIAE si sta molto prodigando per posizionarsi rispetto ai due argomenti più chiacchierati della Rete rispetto ai contenuti, ai diritti e al modello italiano che si sta costruendo a forza di norme ed emendamenti. Sull’idea di tassare i ricavi delle web company la società degli autori è assolutamente concorde.
Prima l’Agcom, poi l’equo compenso, e ora persino la webtax. Tre comunicati in 24 ore della SIAE, che evidentemente si sente molto coinvolta in questi argomenti. Nel caso della webtax, il parere della Società Italiana Autori ed Editori è abbastanza prevedibile: ritenendo essenziale che la ricchezza prodotta in Italia dal settore della creatività sia soggetta a tassazione adeguata, considera la proposta di Francesco Boccia come una sponda:
Oggi anche nelle reti digitali le opere protette da diritto d’autore costituiscono una gran parte del contenuto offerto da grandi piattaforme social e di e-commerce, generando ricavi importanti ma che sul piano fiscale, come è noto, finiscono per lo più all’estero.
Ciò posto, SIAE non può che condividere l’approccio legislativo proposto dal Presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera, Francesco Boccia con riguardo alla webtax. SIAE ritiene, infatti, che debba essere ampiamente condivisa la necessità di intervenire contro le aggressive pratiche di ottimizzazione fiscale alle quali ricorrono tutte le multinazionali della Rete per gestire le proprie attività.
Punto di vista legittimo, ma forse superato
Al di là delle ironie che sono subito apparse sui social – anche comprensibili da parte di chi ha sempre criticato sia gli uni che gli altri – la presa di posizione della SIAE è forse arrivata fuori tempo massimo. La proposta Boccia, infatti, è ormai stata fronteggiata dal ministero dell’Economia, e superata da altre proposte.
La SIAE appoggia la web tax. Motivo per capire che è una cagata pazzesca.
— Roberto Scano (@rscano) December 13, 2013
In Parlamento, in questo momento, si discute l’emendamento Carbone sulle organizzazioni stabili, e la proposta di legge della deputata PD Stefania Covello, in prima lettura alla Camera, che traccia un innovativo sistema per tassare i redditi di queste tech company attraverso una procedura concordata con l’Agenzia delle Entrate. Il suo obiettivo è quello di tracciare tutta la pubblicità online. Un approccio serio, che però dovrebbe portare a pochi milioni di euro in più di introiti.
In ogni caso, quale che sia l’esito di questa discussione sulla webtax, la SIAE tifa per la sua approvazione.