Molti analisti si stanno svegliando solo ora, non so se sia l’effetto dirompente dell’iPhone, o perché improvvisamente se ne siano accorti, ma in questi giorni molti esperti stanno lanciando avvertimenti più o meno allarmanti sulla non sicurezza delle reti configurate per funzionare sugli smarphone e palmari.
Gli esempi sono posti pensando all’uso dell’iPhone in ambito aziendale, ma va detto che esistono in commercio palmari da anni che in fatto di applicazioni di reti sono anche più performanti dell’iPhone. C’è da chiedersi quindi perché sino a ora nessuno abbia mai detto nulla.
Forse il motivo è da ricercarsi nella possibilità che l’iPhone (e quindi un terminale evoluto) diventi di uso comune, mentre sino a ora i palmari erano propri di un mercato più ristretto. C’è da dire in ogni caso che al momento l’iPhone lo stanno comprando più gli utenti “modalioli” che business man o tecnici e quindi veri rischi al momento non dovrebbero sussistere.
Ma vediamo dunque in cosa consisterebbe questo allarme. Palmari, smartphone e simili usati in ambito aziendale possono essere usati per trafugare facilmente informazioni e dati sensibili, questo perché hanno libero accesso a reti Vpn, account di posta e molto altro di aziende e uffici.
Il fatto è che solitamente nessuno si prende la briga di proteggere con password o con policy specifiche i dati a cui accedono questi device. Nessuno lo fa, perché spesso non è conveniente in quanto la considerazione classica è la seguente: “chi volete che sfrutti i palmari per “rubare informazioni?”
Forse questo valeva una volta, ma se davvero la diffusione di apparecchi dotati di accessi WiFi, Vpn…. sarà così massiccia, si dovrà iniziare a ragionare per incrementare le policy di sicurezza delle reti a cui accedono anche i “semplici” palmari.