La teoria dei giochi è analizzata su Facebook

Tramite Project Waterloo Microsoft utilizzerà Facebook come piattaforma sociale per lo studio della teoria dei giochi
La teoria dei giochi è analizzata su Facebook
Tramite Project Waterloo Microsoft utilizzerà Facebook come piattaforma sociale per lo studio della teoria dei giochi

Qual è il modo più veloce per studiare i comportamenti di tante persone contemporaneamente? Ovviamente Facebook, diventato una sorta di laboratorio globale per i ricercatori Microsoft. L’azienda di Redmond, infatti, sta utilizzando il popolare social network come base per la raccolta di dati sui comportamenti delle persone, inviate ad utilizzare giochi strategici utili ai fini del test.

Il campo di ricerca riguarda la teoria dei giochi, un settore delle scienze in cui matematica ed economia si incontrano. In breve, nella teoria dei giochi più persone sono spinte a collaborare per ottenere il massimo risultato, e le decisioni di una persona influiscono sul destino degli altri. Una teoria diventata utile nel campo degli affari, ma anche nella politica.

Ed è qui che si inserisce l’idea di Microsoft che ha creato un progetto chiamato Project Waterloo: si tratta di un gioco di battaglia strategico, simile al Risiko, per due giocatori che partono con 100 soldati. I giocatori devono, poi, inviare i propri soldati su cinque campi di battaglia e combattere tra di loro: vince chi ha ottenuto più vittorie nelle battaglie. Al di là delle regole, lo scopo del gioco è quello di creare un laboratorio di gioco utilizzando la piattaforma sociale più grande sul Web, ovvero Facebook.

Si tratta, naturalmente, di un processo innovativo per i ricercatori, che in precedenza potevano contare su gruppi di persone non superiori alle 35 unità nei propri laboratori. Facebook, invece, ha un bacino di utenza molto più ampio di una stanza di laboratorio, e infatti Project Waterloo ha ottenuto già 1.500 utenti.

Yoham Bachrach, ricercatore, ha spiegato chiaramente l’importanza di questo progetto: «Immaginate un esperimento di laboratorio con 1.000 persone. Non possiamo ancora adattare 100 persone in una camera singola di un laboratorio. Qui abbiamo raggiunto migliaia di persone. Si tratta di un insieme molto più grande di dati». In passato gli studi venivano realizzati su soggetti umani in ambienti ristretti, come i laboratori delle università di Harvard o del MIT, ma considerata l’onnipresenza di Facebook, è possibile oggi osservare il comportamento di tutto il mondo. Ed in modo del tutto efficiente e discreto.

I dati raccolti, inoltre, sono completamente anonimi e non includono l’età e il sesso. Per quanto riguarda Microsoft, non è chiaro come l’azienda possa trarre vantaggio dalla raccolta di questi dati, poichè il laboratorio di Cambridge dove è stato ideato Project Waterloo si occupa spesso di settori astratti della teoria. Tuttavia Microsoft potrebbe sfruttare i dati raccolti per trovare spunti comportamentali utili a fini di marketing o per Bing.

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