«La privacy sembra essere oggi nei pensieri di tutti. È stata nei nostri pensieri in Yahoo per gli ultimi 15 anni, dove il nostro impegno per guadagnare la vostra fiducia è parte integrante della cultura Yahoo così come il colore viola». Sulla privacy, insomma, Yahoo non transige: così come ha immediatamente affermato il proprio impegno nell’assolvere alle richieste del Working Party Art.29, allo stesso modo Yahoo ha ora moltiplicato i propri sforzi per rendere sempre più trasparenti le informazioni veicolate, sempre più semplice il controllo sulle stesse e sempre più diretto il meccanismo con cui l’utenza può rapportarsi ai servizi del gruppo.
L’annuncio giunge come una sorta di risposta alle critiche recentemente raccolte anzitempo da Facebook e Google. Il primo ha cambiato le impostazioni della privacy sul social network generando un antipatico disorientamento e qualche evidente bug nel meccanismo complessivo; il secondo ha introdotto Buzz in Gmail generando grave sconcerto e l’interessamento delle autorità garanti per quanto posto in essere. Yahoo da par suo annuncia invece una estensione di Yahoo Updates, un punto di riferimento primario per trovare esattamente ciò che Yahoo gestisce relativamente alle singole informazioni dei singoli utenti.
Anne Toth, Vice President Global Policy & Head of Privacy, e Cody Simms, Senior Director Yahoo Social Platforms, spiegano nel post su Yodel Anecdotal che tramite Yahoo Updates sarà possibile controllare in una bacheca unica tanto le informazioni veicolate, quanto i controlli sulle singole applicazioni in grado di interfacciarsi con l’account Yahoo. L’approccio è pertanto del tutto simile a quello scaturito dal summit interno con cui Facebook ha annunciato il proprio passo indietro: gestione semplificata, trasparenza, granularità opzionale dei controlli. E le opzioni standard sono su una scala di tre gradi: “chiunque”, “le mie connessioni”, “nessuno”.
Una apposita pagina di FAQ raccoglie tutto quel che è necessario sapere su Yahoo Updates e sembra poter rappresentare una sorta di manifesto Yahoo per la tutela della privacy. Le similitudini con l’approccio Facebook (accostamento da commisurare alle differenze tra i due gruppi e tra i servizi gestiti) sembra delineare una sorta di standard che va imponendosi, un equilibrio tra desideri di condivisione e necessità di vincoli: il tira e molla tra aziende ed utenti sta partorendo le regole che determineranno il concetto di privacy online per i prossimi anni.