Sei una piccola azienda di videogames e vuoi raggiungere il grande pubblico senza grandi spese pubblicitarie? Niente di più semplice, basta rivolgersi al più efficiente sistema di distribuzione planetaria: la pirateria. È ciò che ha constatato la casa indipendente Wolfire.
L’azienda, navigando nella stretta morsa che la pirateria gli lasciava, aveva deciso di permettere per una settimana il libero download di un ampio parco di videogames di propria produzione. Il downloader poteva, poi, valutare da solo quanto pagare tramite un’offerta assolutamente libera. Il risultato è stato entusiasmante, tanto da portare nelle casse della Wolfire ben 1,097,310 dollari, di cui una buona parte saranno devoluti in beneficenza.
Le cose sono andate così bene che l’offerta è stata ampliata e prolungata di altri tre giorni. Inoltre l’azienda, già in partenza attenta al cross-platform, tanto da rilasciare i videogiochi anche per sistemi Gnu-Linux, distribuirà la totalità di essi in modalità DRM free.
Il progetto, di nome The Humble Indie Bundle, dimostra ancora una volta come la libera circolazione dei file e delle idee in rete sia tanto un guaio quanto un’opportunità economica. La massiccia sovraesposizione mediatica cui la Wolfire sta godendo in certi ambienti, senza contare gli introiti diretti, vale ben più di qualsiasi campagna pubblicitaria milionaria. Probabilmente, infatti, questi pacchetti scaricati verranno agevolmente ridistribuiti nel tempo tramite P2P, permettendo all’azienda di raggiungere una diffusione impensabile attraverso i canali “tradizionali”.
Ciò che dicono “uccida” le grandi aziende di videogames, può tramutarsi allora in trampolino di lancio per le piccole: una sorta di riequilibrio naturale del libero mercato, con probabilmente qualche tratto “socialista”, che tanto odio si attirerà dai benpensanti.