Un documento comparso online su Scribd (ed in seguito rimosso, ma del quale possiamo testimoniare alcune immagini) offre un affascinante excursus su quelli che erano i progetti Microsoft per il mondo Xbox. E non è tutto ovvio come potrebbe apparire: i laboratori di Redmond, infatti, non solo avrebbero avuto in progetto la famigerata Xbox 720, ma avrebbero portato anche oltre la visione del gruppo fino a delineare una dimensione cloud e 3D del mondo video ludico. Ma ogni definizione sembra essere limitativa, perché il percorso guarda lontano, almeno fino al 2015.
La narrazione inizia con il 2011, con la presenza di Kinect nel salotto di casa e l’inizio di un nuovo modo di pensare al gaming. Nel 2012 è il momento di SmartGlass e della moltiplicazione degli schermi in grado di interagire con la console. Nel 2013 giunge un nuovo Kinect (l’immagine ne posiziona due ai lati dello schermo televisivo) ed occhiali per l’intrattenimento videoludico tridimensionale in tv. Nel 2014 il salto è ancora più ambizioso: gli occhiali non necessitano più di un televisore per animare un soggetto 3D, ma la proiezione avviene direttamente sull’occhiale rendendo superflua la fruizione dello schermo televisivo. Nel 2015 il balzo ulteriore, la suggestione estrema: gli occhiali non saranno più soltanto un elemento per il gaming, ma offriranno all’utente una nuova esperienza arricchita della realtà.
Chi conosce il Project Glass di Google (il cui arrivo è previsto anche in questo caso entro il 2015) ha già intuito le potenzialità di tale percorso. Secondo quanto appreso, insomma, il progetto che Microsoft immagina ormai da un biennio è il medesimo che Sergey Brin indossa in queste settimane durante le sue apparizioni pubbliche. Gli occhiali entrano di diritto nel futuro del computing, perché Microsoft e Google affermano i propri investimenti in tale direzione credendo in questo tipo di periferica per consentire una esperienza arricchita di ricerca, di gaming o di vita quotidiana passando per lenti “miracolose” e strumenti per la connettività mobile.
Secondo quanto delineato nel progetto, la Xbox 720 offrirà performance fortemente migliorate rispetto alla Xbox 360, ma sarà allo stesso tempo l’ultimo capitolo hardware della premiata console di Redmond. In futuro, infatti, il gaming si sposterà sul cloud (in stile Onlive, su cui Microsoft avrebbe in passato fatto anche fatto qualche pensierino nell’ottica di una possibile acquisizione mai realizzata) e la nuova console, il cui ciclo di vita è progettato per ulteriori 10 anni di durata, nel tempo perderà di importanza poiché il gaming troverà espressione in occhiali, smartphone, tablet ed altri strumenti di interazione. La Xbox sposterà insomma il proprio baricentro verso l’intrattenimento, diventanto hub centrale per la distribuzione di musica, video, programmi televisivi e videogiochi in tutta la casa.
Il documento si configura come un vero e proprio manifesto programmatico che conferma gran parte degli annunci formalizzati da Microsoft negli ultimi mesi, il che offre alta credibilità al tutto. La rimozione forzata del documento sembra dare ulteriore credito ai contenuti emersi e ci si chiede se nel “grande annuncio” del 18 giugno possa esserci o meno spazio anche per questo tipo di suggestioni.
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