Reuters, dopo aver sentito alcuni analisti che si occupano di problemi antitrust, sentenzia la propria previsione: l’acquisizione di DoubleClick da parte di Google non sarà ostacolata dalle autorità USA. Sul caso la Federal Trade Commission non si è ancora pronunciata, ma a breve dovrà consegnare il proprio responso sulle indagini in atto.
L’operazione imbatte in una doppia tipologia di problema: antitrust da una parte e privacy dall’altra. Il primo problema, però, potrebbe essere facilmente superato se le autorità si comporteranno come operato storicamente. L’opinione espressa da Mark Kovner dello studio legale Kirkland & Ellis spiega che le fusioni verticali raramente vengono ostacolate in quanto permettono di completare una filiera produttiva concentrata sullo stesso prodotto finale. Non solo: il mercato è in grande evoluzione ed acquisizioni parallele (quali quella Microsoft di aQuantive o quella Yahoo di BlueLithium) non hanno vissuto alcuno stop nel processo d’autorizzazione all’acquisto.
Il problema antitrust, sminuito al cospetto della manica larga USA, potrebbe essere molto più concreto altrove. Tanto in Europa quanto in Australia, infatti, le autorità stanno indagando per approfondire ogni aspetto conoscitivo sulla vicenda e soprattutto nel vecchio continente i recenti fatti relativi a Microsoft potrebbero influire pesantemente sull’esito delle decisioni che prenderanno le autorità (le quali entro fine mese consegneranno un primo verdetto, con il quale potrebbero semplicemente essere allungati i tempi dell’indagine).
Un problema ulteriore è nella possibile violazione della privacy degli utenti. Una eccessiva concentrazione di dati sulle persone potrebbe suggerire una situazione di eccessivo potere ed anche per questo le indagini stanno proseguendo. In Europa la privacy è già da tempo un problema di Google e solo nelle ultime ore il comitato Articolo 29 (il cui parere non è comunque assolutamente vincolante per le scelte della Commissione Europea) ha spiegato che indagherà almeno fino a inizio 2008 sulle possibili violazioni che i motori di ricerca potrebbero perpetrare grazie ad usi distorti dei cookies.