Anche l’Italia è rimasta giocoforza coinvolta nella fuga dei dati conservati sui server del PlayStation Network. Per questo motivo l’ADOC (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) ha ritenuto necessario alzare la voce per tutelare gli interessi dei consumatori nostrani, ricordando come per ognuno di essi il rischio sia ora importante e le responsabilità vadano in qualche modo riconosciute. Ed il dito è immediatamente puntato contro Sony.
«Abbiamo segnalato al Garante della privacy il possibile furto di dati sensibili subito dagli utenti italiani del Playstation Network di Sony», spiega Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc: «stimiamo in circa un milione e mezzo il numero di utenti italiani registrati al network, di cui circa il 70% è da considerare frequentatore abituale. C’è il rischio che gli utenti abbiano subito il furto di nome, indirizzo email, data di nascita, password, login e online ID del network, nonché dei dati della carta di credito utilizzata per gli acquisti in rete».
Ma l’associazione va anche oltre, minacciando di prendere in mano la situazione in modo ancor più radicale: «Qualora fosse accertato il furto non escludiamo una class action nei confronti di Sony per la mancata protezione dei dati personali degli iscritti e per la tardiva comunicazione agli stessi della grave situazione, al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti. Chiunque fosse interessato può rivolgersi alla sedi dell’Adoc per ottenere maggiori informazioni».
I consigli dell’Adoc all’utenza ricalcano quelli che sono già stati i consigli Sony in seguito alla fuga di dati avvenuta tra il 17 ed il 19 aprile:
- Sospendere presso la propria banca la carta di credito registrata sul network;
- Cambiare immediatamente la password dell’indirizzo e-mail utilizzato per la registrazione;
- Fare particolare attenzione a eventuali truffe via mail, telefono e posta cartacea in cui vengono richiesti informazioni personali o dati sensibili