Secondo le stime diffuse da Telecom Italia, il 98% della popolazione italiana può ad oggi usufruire di un servizio ADSL ad alta velocità, ma è sufficiente raccogliere qualche testimonianza di clienti scontenti dei disservizi per capire come la situazione reale sia decisamente meno felice.
A confermarlo è anche uno studio condotto da Francesco Caio, consulente del Governo, secondo il quale il 12% degli italiani ancora non può disporre di una connessione ad Internet a banda larga.
In molti casi infatti, anche quando viene stipulato un contratto per linee a 7 o 20 megabit, la loro reale portata si riduce poi in fase di utilizzo a velocità ben più contenute.
Al di sotto di 1 megabit non si può considerare ADSL.
Questa la conclusione di Caio, che auspica grandi investimenti per risolvere la situazione e portare il nostro paese in linea con gli altri in Europa.
Servirebbero 1,3 miliardi miliardi di euro, da destinare soprattutto al rinnovamento delle infrastrutture, per far sì che il 99% della popolazione possa godere di connessioni almeno a 2 megabit.
Un’alternativa valida potrebbe essere rappresentata anche dall’adozione di tecnologie wireless come WiMax, in modo da risolvere anche i problemi di quanti continuano a navigare a velocità molto basse a causa della lontananza della propria abitazione dalla centrale telefonica.
Chi fosse interessato ad approfondire la questione, può dare un’occhiata al Rapporto Caio, raccolto in un fascicolo di 105 pagine.