Erick Schonfeld, autore TechCrunch, ha firmato una piccola interessante indagine circa l’andamento del mercato dell’advertising. Il report si basa sul confronto negli introiti tra i quattro maggiori gruppi del settore negli USA, considerando il panel come esemplificativo dell’intero settore in virtù della forte esposizione dei brand indicati: Google, Yahoo, Microsoft, AOL.
La sorpresa è relativa all’andamento complessivo del mercato, poiché la sommatoria delle entrate dei quattro gruppi restituisce un ammontare in forte crescita tanto rispetto all’ultimo trimestre, quanto in confronto al medesimo trimestre dell’anno precedente. Il totale dell’ultimo trimestre del 2009 giunge infatti a quota 9.05 miliardi di dollari, in forte ascesa sia rispetto agli 8.03 del terzo trimestre ed agli 8.2 del quarto trimestre 2008. L’aumento del 10.2% consolida pertanto la timida ripresa registrata in estate (+1.22%) e getta un velo di fiducia su di un comparto che della fiducia ne fa primo e fondamentale nutrimento.
Andamento del mercato delladvertising anno-su-anno
Il trimestre ha consegnato a Google 6.5 miliardi di dollari in advertising (un miliardo in più rispetto al 4Q 2008) e 1.5 miliardi a Yahoo (costante anno su anno); Microsoft è fermo a 610 milioni ed AOL a 507 milioni. Microsoft, però, è il gruppo che ha ottenuto l’aumento maggiore rispetto al trimestre precedente, sebbene il gruppo non sia ancora ai livelli raggiunti l’anno antecedente. +18.6% la crescita accreditata a Redmond (cifra che sembra consolidare le credenziali del gruppo in attesa dell’avvio dei lavori con Microhoo) contro valori medi dell’11/13% per la concorrenza.
La ricerca non ambisce ovviamente ad essere esaustiva (troppe le fonti di introito mancanti), ma è comunque significativa dell’andamento dei grandi gruppi del settore. Una recente analisi di mercato ha peraltro dimostrato come la pubblicità in arrivo online è in gran parte sottratta alla carta stampata, il che è sufficiente a chiarire l’importanza storica di questo tipo di mercato (ad oggi fonte di sussistenza primaria per le attività sul web).