Come avevamo anticipato, l’AGCOM dopo le pressioni dell’Unione Europea ha rivisto gli aumenti delle tariffe dell’unbundling, il canone cioè che i provider devono pagare a Telecom Italia per lo sfruttamento del così detto ultimo miglio.
La revisione, che adesso vedremo, ha scontentato un po’ tutti, Telecom compresa e forse questo è il sintomo che questa volta la strada intrapresa è davvero quella buona. Vediamo quindi nel dettaglio gli aumenti.
Per il 2010 non ci saranno aumenti, mentre per il 2011 il canone passerà a 9,02? (prima ipotesi 9,14?). Nel 2012 invece ci sarà un aumento a 9,28? (prima ipotesi 9,48?). Ma c’è un’ulteriore novità, perché gli aumenti non saranno automatici ma dipenderanno da Telecom Italia.
L’AGCOM verificherà infatti se Telecom rispetterà gli impegni di manutenzione e miglioramento della rete in rame come da richiesta dell’Unione Europea. Se l’impegno non fosse rispettato, allora gli aumenti non verrebbero applicati (difficile comunque).
Tutti scontenti dicevamo, con Telecom Italia che afferma che si è andati oltre alle richieste dell’UE e che questa formula li penalizza non poco. Scontenti anche Fastweb, Vodafone, Wind e Tiscali che ricorreranno contro gli aumenti nelle sedi opportune.