Lo avevamo anticipato, ed ecco che l’AGCOM, come da manuale, ha approvato il regolamento contro la pirateria informatica. A dire la verità ci vorranno altri 60 giorni affinché il testo diventi legge, tuttavia l’iter si è concluso e non troppo bene. Se il testo che avevamo anticipato per qualcuno era fin troppo restrittivo, allora non piacerà quello che è stato approvato.
Riassumendo, verranno colpiti siti e motori di ricerca che in qualche modo incentivano la fruizione di materiale protetto da copyright che il testo approvato sintetizza in contenuti audio e video. Fortunatamente non sono previste sanzioni per gli utenti, anche se c’era stata una esplicita richiesta di includere anche loro tra i soggetti punibili.
L’AGCOM diventerà una sorta di intermediario che contatterà i soggetti e i portali che commettono l’illecito chiedendo l’immediata cessazione delle attività. Se entro 48 ore non ci sarà una risposta, i detentori dei diritti potranno avviare un contraddittorio. A questo punto si avranno 5 giorni di tempo per cessare le attività “illecite”, trascorsi i quali saranno possibili multe molto salate da 20 a 500 milioni di lire (legge del 1997).
La novità rispetto alla bozza è la procedura di oscuramento dei siti truffaldini. Il provider avrà l’obbligo a provvedere di impedire agli utenti di raggiungere un determinato sito, non importa in che modo. Se non lo farà potrà essere considerato corresponsabile di eventuali illeciti.
Inoltre l’AGCOM insiste ancora sulla collaborazione tra provider e detentori dei diritti d’autore.
Insomma una legge molto oppressiva che fa già storcere il naso e preoccupare sulle possibili ripercussioni della libertà della rete.
Voi che ne pensate?