«L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha ricevuto oggi il parere della Commissione europea che ha approvato il modello generale di costo relativo alle tariffe dell’unbundling. I commenti della Commissione confermano la validità del passaggio al modello di costo BU – LIRC a costi correnti di un operatore efficiente». Con queste parole inizia il comunicato ufficiale con il quale l’AGCOM ha commentato la dura presa di posizione della Commissione Europea nei confronti del Garante italiano per le Comunicazioni. Ma quella dell’AGCOM sembra essere una analisi scomposta e parziale perchè, con tutta evidenza, approfondisce l’unico punto di accordo con l’UE senza invece offrire risposte dirette alle importanti critiche piovute da Neelie Kroes all’Italia.
Continua il comunicato: «La Commissione sottolinea come l’Autorità nel suo modello si prefigga di centrare l’obbiettivo di una valorizzazione corretta degli elementi di rete al fine di stabilire tariffe che possano effettivamente incentivare gli investimenti». Quindi un breve cenno alla tirata d’orecchi, ma senza approfondire l’argomento: «Le osservazioni di dettaglio della Commissione riguardano la riconciliazione di alcuni elementi del modello e il meccanismo di controllo della qualità, al quale sono legati i futuri aumenti al rialzo per il 2011 – 2012». Più che una risposta, insomma, quella dell’authority è una presa d’atto che nasconde la reale entità della segnalazione della Commissione.
Il commento AGCOM prosegue con le parole del presidente Corrado Calabrò: «L’interlocuzione con la Commissione europea è stata ampia, approfondita e soddisfacente. La Commissione ha apprezzato il nostro modello e fornito utili indicazioni per il suo ulteriore affinamento. È importante che la Commissione abbia colto la novità di un meccanismo ad incentivi che condiziona i futuri aggiustamenti, meccanismo che, come anch’io ho illustrato avantieri al Senato, va meglio messo a punto». L’AGCOM promette ora una nuova decisione definitiva entro le prossime settimane, garantendo di tenere in massima considerazione le osservazioni provenienti dall’UE. Alla luce delle parole di Neelie Kroes («l’approccio usato dall’AGCOM per stimare i costi commerciali e di manutenzione non appare coerente con tale metodologia, in quanto il regolatore non sembra aver utilizzato i dati di una società efficiente che gestisce una rete in rame di nuova costruzione») la Commissione è ormai messa di traverso sulla strada dell’AGCOM e quindi ulteriori decisioni non in linea con i principi espressi a livello comunitario determinerà reazioni più nette nel nome della tutela del delicato mercato italiano nel settore.