Nella giornata di ieri, con apposita presentazione al Parlamento, Corrado Calabrò ha portato al cospetto delle Camere il punto di vista dell’AGCOM sul settore di competenza. Calabrò ha colto l’occasione anche per sottolineare l’impegno intrapreso nell’ambito della difesa della proprietà intellettuale, ricordando con particolare enfasi come l’approccio seguito dall’autorità garante italiana sia stato preso a modello in molti paesi nel mondo. A distanza di 24 ore, però, la polemica si infiamma.
Contro la posizione dell’AGCOM, infatti, si era da tempo espresso un polo di attivisti composto in particolare da Adiconsum, Altroconsumo, Assoprovider, Studio Legale Sarzana, Assonet ed Agorà Digitale. L’opinione espressa da questi ultimi è molto critica nei confronti dell’Authority, a cui viene contestato un modo di agire pericoloso per le libertà degli utenti ed origine potenziale di nuove aspirazioni di censura in grado di bypassare l’operato della magistratura (letteralmente: «Credete che questo non possa accadere in una democrazia? Se il diritto d’autore non sarà regolamentato in modo da garantire che anche nella sfera digitale ci sia il giusto equilibrio tra i diversi interessi presenti nella società, da strumento di emancipazione dei produttori di contenuti, esso diverrà inevitabilmente un sistema di controllo e censura pervasivo»).
La risposta dell’AGCOM giunge dai commissari Stefano Martusciello e Stefano Mannoni i quali, in una intervista accreditata a Milano Finanza, avrebbero usato parole molto dure contro chi si sta opponendo in queste ore alla proposta dell’autorità garante per le comunicazioni:
Una sbornia di demagogia e pressapochismo che lascia di stucco gli addetti ai lavori. Accademici e non. Troppi arruffapopolo indulgono in tirate di propaganda e disinformazione, nella malcelata speranza di raccogliere facili consensi presso un pubblico della rete pronto a drizzare le orecchie ogniqualvolta si paventino minacce alla propria autonomia. Gli argomenti farebbero arrossire uno studente del secondo anno di giurisprudenza.
Sarebbe davvero curioso che una conquista della modernità giuridica, alla base della fortuna dell’economia e dell’inventiva europea fosse ipotecata a cuor leggero in nome di una chiamata alle armi dei moderni pirati dei Caraibi. Bloggers e hackers di tutto il mondo unitevi. Non scherziamo.
Dallo studio legale Fulvio Sarzana giunge nei confronti dell’AGCOM una sola semplice risposta: l’invito a leggere il “Libro bianco su diritto d’autore e libertà fondamentali sulla rete internet” (pdf).
Le posizioni appaiono, a questo punto, oltremodo inconciliabili.