La BBC parla di “broadband divide“. Esatto, di “broadband divide”: non di digital divide. Per loro il digital divide è una cosa teoricamente superata, ormai tutti hanno la possibilità di accedere alla banda larga. Semmai per loro il problema è un altro ora: accedere alla banda molto larga.
L’articolo della BBC sottolinea come nelle campagne l’accesso alle nuove tecnologie giunga sempre in ritardo ed a costi superiori. E’ una legge del mercato, ma anche un grave ostacolo alla crescita delle comunità rurali. In Italia il discorso è drammaticamente uguale: uguale perchè anche qui è soprattutto la provincia a soffrire, ma più drammaticamente perchè il 56k è ancora e sempre una scelta obbligata che nel 2007 suona come un campanile nella nebbia del giorno dei Santi.
L’articolo ha un merito: ricorda a tutti come il digital divide sia una battaglia che va assolutamente combattuta, ma anche che sia una battaglia mai vinta. Questo perchè il digital divide non è tanto un discorso di presenza/assenza, ma un discorso quantitativo. La differenza tra 1 e 10 è la stessa che c’è tra 10 e 100: c’è chi ha maggior banda a disposizione e chi ne ha meno, dunque c’è una differenza: eccolo il “divide”.
Il digital divide è differenza. E’ disequilibrio. Non conta l’obiettivo prefisso, ma la velocità con cui lo si raggiunge.