Oggigiorno la si può definire una paradossale gaffe, ma in futuro avrebbe potuto essere declassata a clamorosa autorete. Protagonista della vicenda il proponente della SOPA, la famigerata normativa con la quale negli Stati Uniti si sta cercando di dare un forte giro di vite alla pirateria scatenando proteste da parte di chi vede in questo provvedimento una pericolosa spallata alla libertà della Rete.
Lamar Smith, protagonista primo della proposta di legge al vaglio in questi giorni, sarebbe però il primo della lista tra chi è stato preso con le mani nella marmellata. E la gaffe, ad oggi nascosta al pubblico a seguito di una revisione del sito ufficiale concomitante al lancio della nuova proposta di legge, rischia di diventare così un ennesimo boomerang destinato a finire tra le mani del Congresso.
Quel che è stato notato da una analisi scrupolosa del sito Web di Lamar Smith è nel fatto che in una vecchia versione (oggi disponibile su Archive.org, sebbene da una prova diretta non sia stato possibile risalire alla pistola fumante indicata dagli accusatori) fosse stata usata come sfondo una immagine tutelata da copyright. L’immagine stessa, a detta dell’autore che l’ha caricata anni fa su Flickr, sarebbe stata in seguito convertita alla licenza Creative Commons, ma con richiesta comunque di accredito in caso di utilizzo.
Sul sito di Lamar Smith, però, l’attribuzione non è stata riscontrata, né l’autore dello scatto sarebbe mai stato contattato per qualsivoglia licenza. Formalmente quindi, Lamar Smith sarebbe in evidente violazione della stessa normativa che sta spingendo con forza ed in caso di votazione favorevole un “reato” di questo tipo potrebbe essere punito con tanto di profilo penale.
Questa la foto nella sua versione originale su Flickr:
Questo, invece, il suo utilizzo come sfondo sulla precedente versione del sito di Lamar Smith (risalente a pochi mesi or sono):
La gaffe denunciata si chiude ovviamente in un semplice paradosso privo di risultanze, ma solleva comunque un nuovo polverone attorno alla SOPA poiché pone in evidenza la grave discrasia tra la realtà che vorrebbe imporre la normativa e la realtà di tutti i giorni: combattere la pirateria non significa imporre normative di severità al di fuori di ogni proporzione ed ora Lamar Smith sta vivendo l’acredine posta nel disegno di legge direttamente sulla propria pelle.