La Association of National Advertisers (ANA) ha inviato una lettera all’attenzione di Thomas O. Barnett, assistant attorney general al Dipartimento per la Giustizia statunitense. La missiva contiene al suo interno una analisi indipendente sulla annunciata partnership tra Google e Yahoo, la quale rischierebbe di ridurre la competizione, limitare le scelte e far lievitare i prezzi richiesti per annunci pubblicitari di qualità.
Secondo l’analisi presentata, condotta anche attraverso colloqui faccia a faccia con rappresentanti di Google e Yahoo, una eventuale partnership tra i due gruppi controllerebbe il 90% delle pubblicità legate alle ricerche e potrebbe sfidare il libero mercato, diminuendo la competizione ed incrementando la contrazione del potere di mercato. Inoltre, limiterebbe le scelte disponibili ed esporrebbe al rischio di un aumento per quanto riguarda il prezzo degli annunci pubblicitari di qualità.
L’accordo tra le due società, che porterebbe Google a prendere in gestione parte degli spazi pubblicitari sulle pagine Yahoo, è stato volontariamente rimandato di 100 giorni in attesa di ulteriori riesamine da parte del Dipartimento per la Giustizia. Nel frattempo, entrambe le parti hanno rilasciato un commento in merito alla lettera giunta tramite le mani dell’ANA: secondo Yahoo, «i prezzi sarebbero determinati da aste condotte su richiesta dagli inserzionisti e non dalla collaborazione tra Yahoo e Google. […] Ciò aiuterà a realizzare un mercato più robusto e di maggiore qualità per i nostri inserzionisti». Google dal canto suo crede che «gli inserzionisti prestino molta più attenzione al ritorno ottenuto dai loro investimenti piuttosto che acquistare annunci pubblicitari economici che non hanno effetto sui consumatori».
Il motore di Mountain View confida che «l’accordo aiuterà gli inserzionisti a raggiungere molto più facilmente gli utenti Yahoo». La protesta giunge però da una associazione quantomeno influente, annoverante centinaia di inserzionisti di spessore ed avente una domanda di mercato quantificabile in circa 100 miliardi di dollari.