Lo stato del Tennesse la scorsa settimana ha approvato una legge che obbliga i campus universitari a bloccare l’accesso alle risorse correlate al P2P. L’implementazione delle tecnologie necessarie per fermare il filesharing costerà ben 13 milioni di dollari.
Lo scorso febbraio la RIAA, il corrispondente americano della nostra SIAE, aveva scoperto che l’università del Tennesse era la quarta fonte di violazionionline del diritto d’autore e per questo aveva chiesto al governo locale misure ad hoc per contrastare il fenomeno. Richieste subito recepite dalla legge SB 3974 che impone l’obbligo alle università di bloccare l’accesso al filesharing.
Il Tennessee Fiscal Review Committee ha reso noto un documento dove viene spiegato punto per punto il costo di implementazione di queste misure. Sono necessari 9.515 milioni di dollari per acquistare e installare hardware e software, 1.65 milioni per costi di mantenimento nel solo anno fiscale 2008-2009 e 1,969,500 per ogni anno successivo. A queste cifre va aggiunto 1.575 milioni di dollari riservati al personale che sarà necessario assumere per far funzionare il sistema.
Electronic Frontier Foundation fa notare che, dal punto di vista economico, questa misura si potrebbe rilevare inutile: nemmeno un centesimo di questi dollari finirà nelle tasche ne degli artisti ne delle case discografiche. Non è quindi ben chiaro l’accanimento da parte di RIAA: non è in grado di recuperare il danno finanziario subito in passato e l’implementazione di filtri non garantisce l’assenza di P2P. Le connessioni a network di filesharing, infatti, possono essere facilmente camuffate bypassando così i filtri.