Non è ancora ufficialmente apparso sul mercato, ma iAd continua a far parlare di sé. Dopo l’entusiasmo per gli investimenti ottenuti da grandi brand mondiali, Cupertino dovrà confrontarsi con l’Antitrust americano. A quanto pare, vi sarebbe la volontà di indagare sul reale funzionamento del servizio di advertising targato mela, per scoprire se sia stato pensato in modo da escludere Google e Microsoft dal mercato della pubblicità per iPhone.
Nodo della questione, il Term of Service di iAd che, proibendo la raccolta di dati d’analisi sulle preferenze degli utenti da istituti non indipendenti, escluderebbe AdMob, la società targata biG specializzata in advertising mobile. Ma non è tutto: un simile contratto proibirebbe, in via indiretta, anche l’implementazione di alcuni servizi Microsoft.
A gettar benzina sul fuoco è Omar Hamoui, il fondatore di AdMob, il quale spiega come un simile sistema vada a danneggiare soprattutto gli sviluppatori, nonostante il guadagno del 60% degli introiti garantito da Cupertino:
Le barriere artificiali alla concorrenza danneggiano utenti e sviluppatori e, nel lungo periodo, stagnano il progresso tecnologico.
Al momento, però, nessuna dichiarazione Apple ha lasciato presagire l’esclusione di servizi terzi di advertising una volta che iAd sarà disponibile sui melafonini di tutto il mondo. Non ci resta che attendere il responso dell’Antitrust o, ipotesi più piacevole, scoprirlo di persona da luglio su un iPhone 4.