Si è conclusa la trasferta di Eric Schmidt nella Corea del Nord, durante la quale l’ex CEO di Google ha avuto modo di osservare da vicino il rapporto tra il paese asiatico e Internet. Nel suo viaggio di tre giorni, in compagnia del diplomatico Bill Richardson (ex governatore del Nuovo Messico), il chairman di Mountain View ha incontrato gli studenti della Kim Il Sung University, assistendo a una dimostrazione di come è loro consentito effettuare ricerche online e consultare materiale didattico, l’unico consentito dalle istituzioni locali.
Un privilegio che resta però confinato agli istituti educativi della capitale Pyongyang, mentre nel resto dello stato l’accesso al Web è una pratica consentita a poche, pochissime persone: circa 4.000 su una popolazione che conta complessivamente quasi 25 milioni di abitanti. Per gli altri è a disposizione una sorta di intranet con documenti e contenuti severamente controllati dal governo. Una volta sbarcato all’aeroporto di Pechino per lo scalo prima di rientrare negli USA, Schmidt si è concesso alle telecamere e ai microfoni della stampa. Ecco di seguito l’intervista raccolta dal Telegraph.
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Una volta avviata la diffusione di Internet i cittadini possono certamente beneficiarne, ma è il governo di un paese a dover fare qualcosa. Tocca a loro far sì che le persone possano accedere alla Rete, cosa che nella Corea del Nord ancora non avviene. Ora sono chiamati a decidere e, secondo il mio punto di vista, è il momento giusto per cambiare le cose, oppure rimarranno indietro.
L’invito è dunque quello a lasciare i cittadini liberi di informare e informarsi, connettendosi con il resto del mondo come accade ormai in gran parte del pianeta. La Rete come mezzo di comunicazione e terreno su cui tornare a costruire un rapporto costruttivo con l’occidente, di recente messo a dura prova da forti tensioni. Nel mese di dicembre la Corea del Nord ha spedito in orbita un satellite, suscitando critiche e timori nella comunità internazionale per l’ipotesi che l’operazione possa in realtà aver nascosto test relativi al perfezionamento di armamenti nucleari. La scorsa settimana il Dipartimento di Stato americano si è pronunciato negativamente sul viaggio di Schmidt, prendendo formalmente le distanze dalla trasferta.