Christie’s ha chiuso l’asta sull’Apple I e l’esito dell’evento londinese sorride all’Italia: il primo vero “Apple” di Steve Jobs giungerà infatti nelle mani di Marco Boglione, il quale ha versato circa 157 mila euro per aggiudicarsi il desiderato esemplare.
Marco Boglione, torinese, è un nome noto nel mondo dell’imprenditoria italiana in quanto è oggi a capo del gruppo BasicNet (titolare dei marchi Robe di Kappa, K-Way, Superga, AnziBesson, Lanzera e Jesus Jeans). Boglione ha partecipato all’asta mandando in prima linea il fratello Francesco, il quale porta a casa l’Apple I spiegando che l’acquisto è un tributo che l’acquirente ha voluto controfirmare nel nome dell’amore per la tecnologia. E torna non soltanto con l’Apple I, ma anche con un autografo omaggiato da Steve Wozniak, presente all’asta per l’interesse nutrito in un altro degli oggetti a disposizione: Enigma, la storica macchina progettata da Alan Turing ed elemento fondamentale nei sistemi di decrittazione durante la seconda guerra mondiale.
Maurizio Ternavasio ha sentito Boglione per La Stampa, ottenendo un interessante chiarimento sugli intenti che hanno mosso l’imprenditore all’impegno per portare in Italia l’Apple I: «Quella della tecnologia è da sempre la mia grande passione. Dal 1984, l’anno in cui acquistai l’Apple IIc su cui ho sognato la BasicNet che sarebbe nata molti anni più tardi, raccolgo ciò che riguarda la storia della rivoluzione informatica: i miei coetanei impazzivano per i Beatles e i Rolling Stones, io per i personaggi che l’hanno creata. Non bisogna dimenticare che la nostra azienda ha come radici, oltre i telai, proprio i computer che gestiscono un business internazionale molto complesso».
Un tributo vero e proprio, quindi, che vive ora di progetti costruttivi ulteriori. Boglione, infatti, racconta di avere in dote già 300 pezzi storici del mondo del computing, compreso quell’Altair 8800 su cui Bill Gates e Paul Allen hanno costruito la storia della Microsoft: «E l’Apple I, mai esposto prima d’ora, farà per sei mesi la sua apparizione ufficiale, insieme ad altri miei pezzi, nello store K-Way che inaugureremo in via Roma ai primi di dicembre. Spero che sia il primo passo per quel museo della rivoluzione informatica che prima o poi vorrei aprire a Torino vicino al Museo del Cinema».
L’Apple I acquistato è completamente funzionante, è uno dei rarissimi esemplari esistenti al mondo ed è accompagnato da una lettera di presentazione di Steve Jobs, il ragazzo che nel lontano 1976 produceva nel suo garage esemplari in vendita al prezzo di 666.66 dollari. Cifra oggi moltiplicatasi per 425 volte per l’omaggio che dall’Italia giunge ad una delle pietre miliardi dell’innovazione tecnologica del secolo scorso.