Il boom del mercato dei laptop potrebbe presto incappare in un fastidioso incidente di percorso. Sebbene fino ad ora la produzione ha saputo reggere l’impatto di una domanda sempre più incalzante, infatti, ora potrebbe presentarsi un collo di bottiglia di difficile assorbimento. Il punto debole della catena potrebbe essere nella fornitura di batterie.
La notizia trapela nel contesto della comunicazione della trimestrale di cassa del gruppo Quanta. Tutto inizia con numeri aurei: Quanta registra introiti netti da 131 milioni di dollari, in forte rialzo rispetto all’anno precedente ed in sensibile eccedenza rispetto alle stime della vigilia. La crescita è guidata in modo particolare da Apple, la cui partnership rappresenta qualcosa come il 25% degli ordini Quanta (gruppo ufficialmente impegnato anche con Dell ed Hewlett Packard). I problemi a livello di batterie sono causati da tre fattori concomitanti. Da una parte v’è un mercato in crescita, che ad oggi ha portato ad una forte riduzione dei margini di magazzino. Inoltre vi sono previsioni di crescita accelerazione, toccasana per i bilanci ma gravoso peso per i ritmi di produzione. Infine v’è il noto incendio alla LG Chem ad aver ridotto i fornitori e ad aver concentrato ulteriore domanda sui player maggiori.
Secondo Quanta il collo di bottiglia non dovrebbe comunque andare a pesare sul mercato dei dieci maggiori marchi distributori di laptop. A confermarlo è direttamente Kuei Shan, presidente della compagnia, il quale ha sottolineato il fatto che i pesci grossi sono i primi ad essere serviti e pertanto non saranno intaccati dall’eventuale scarsità di risorse. I problemi semmai potrebbero ostacolare il mercato dei piccoli produttori, che per Quanta incidono appena per il 30% del totale (e sui quali gli effetti possono essere bilanciati con minori riflussi negativi). Se per l’anno passato Quanta ha sfornato 32 milioni di unità, per l’anno in corso prevede 40 milioni di pezzi in distribuzione.