Larry Page, co-fondatore di Google, ha investito oltre 100 milioni di dollari in Zee.Aero, una startup californiana che ha progettato un’automobile volante. Page è coinvolto nello sviluppo dell’innovativo mezzo di trasporto dal 2010, ma la notizia è rimasta nascosta fino ad oggi. Un’altra startup finanziata da Page è Kitty Hawk, dove lavorano alcuni dipendenti di Zee.Aero. Sebbene le due aziende siano impegnate nella realizzazione di veicoli con design differente, lo scopo finale è lo stesso: costruire una flying car per uso personale.
I primi progetti relativi ad una macchina volante risalgono a quasi 90 anni fa, ma tutti i tentativi sono miseramente falliti. Oggi però esistono materiali più adatti e tecnologie più avanzate che potrebbero consentire l’arrivo sul mercato di veicoli in grado di muoversi su quattro ruote e di volare come un aereo. L’uso di motori elettrici, ad esempio, riduce complessità e costi rispetto ai motori a combustione interna e alle turbine, mentre i software sviluppati per le auto a guida autonoma sarebbero già sufficienti per un’auto volante.
Alcuni prototipi sono stati avvistati dagli abitanti di Hollister (Sud California) nelle vicinanze della sede di Zee.Aero. Uno di essi sembrava un piccolo aereo con due eliche posteriori, mentre un altro aveva eliche più piccole lungo il corpo, tre per ogni lato. Nel 2012, l’azienda ha registrato un brevetto che descrive un velivolo in grado di decollare e atterrare in verticale. Su questo design potrebbe essere realizzata l’auto volante di Larry Page.
In base alle fonti contattate da Bloomberg, il veicolo di Kitty Hawk somiglia invece ad una versione gigante di un drone quadricottero. Page avrebbe investito nelle due startup per instaurare una competizione tra i team e ottenere un prodotto finito in meno tempo. Ovviamente non è detto che le auto volanti diventeranno realtà nei prossimi anni. Tra l’altro, il co-fondatore di Google aveva promesso ad un collega che avrebbe interrotto il supporto finanziario alle due aziende, se il suo coinvolgimento nel settore fosse diventato di dominio pubblico.