Larry Page, co-fondatore di Google, è intervenuto alla conferenza annuale dell’American Association for the Advancement of Science e la sua presenza non è certo passata inosservata. L’obiettivo del suo intervento è stato quello di avvicinare realtà e fantascienza, identificando proprio nella scienza il punto di fusione che l’uomo deve poter vedere concretamente vicino, alla portata.
Tra i concetti espressi v’è l’appunto relativo all’intelligenza artificiale: secondo Page, il DNA può essere compresso in qualcosa come 600Mb, divenendo così più leggero di qualsiasi sistema operativo e, nonostante ciò, efficiente al punto di saper costruire e gestire il cervello e l’intelletto umani. Questo principio è ben chiaro a Mountain View, dove una forma di vera intelligenza artificiale è già allo studio da tempo e, secondo Page, non è così lontano da una possibile applicazione.
Page, 33 anni e già indicato come una delle persone più ricche degli Stati Uniti, ha occupato il palcoscenico per un’ora, durante il quale si è speso anche e soprattutto in favore della scienza. Ha chiesto per questo ambito maggiore attenzione, maggiori investimenti e nel contempo ha suggerito maggior spirito imprenditoriale e maggiore apertura nei confronti del mondo esterno affinchè la ricerca metta a disposizione di tutti i propri frutti. «Ci sono un sacco di persone che si specializzano in marketing, ma per quel che posso dire io, nessuno di loro va bene per voi», così Reuters ha riportato l’intervento di Larry Page: «dovete pensare gli affari e all’impresa come a cose positive. Se nessuno vi presta attenzione, allora avete un grosso problema di marketing».
Tra i suggerimenti di Page anche la possibilità di affidare il controllo delle automobili ad un computer. Non che la cosa non sia già stata ipotizzata, ma Page ne rileva l’utilità partendo direttamente dai possibili vantaggi ottenibili a livello di incidenti stradali e di morti sulle strade.
L’approccio, più che i concetti specifici, evidenzia uno dei motori del successo del gruppo di Mountain View. Page ha delineato ad esempio i possibili vantaggi di una interconnessione energetica tra Europa e Nordafrica: impresa titanica che difficilmente qualcuno ipotizzerebbe, ma «sarebbe una buona idea». Insomma: l’ostacolo principale è nel fattore umano, non tanto in quello tecnologico, e per questo motivo sforzi ulteriori ed un maggiore ottimismo potrebbero portare la società a scavalcare l’ostacolo.