Nel fine settimana sulle pagine del Financial Times è comparsa un’intervista a Larry Page, in cui si trattano diversi argomenti riguardanti Google. Il CEO e co-fondatore del motore di ricerca ha parlato del passato, del presente e del futuro dell’azienda, concentrandosi in particolari modo su come sono cambiati ed evoluti gli obiettivi del gruppo dall’epoca della sua creazione fino ad oggi.
Page non usa troppi giri di parole: se inizialmente l’obiettivo era quello di organizzare in modo funzionale le informazioni presenti in Rete, così da fornirne un accesso rapido agli utenti, oggigiorno il traguardo che bigG vuol raggiungere è ben più ambizioso. Lo dimostrano i recenti investimenti all’interno di ambiti che non hanno direttamente a che fare con il Web: dalle ricerche nel settore medico alla robotica, fino ad arrivare alle self-driving car. Secondo il suo punto di vista Google, così come le altre principali realtà operanti nel settore hi-tech, ha le potenzialità per risolvere alcuni dei problemi più importanti del genere umano. Ma ancor prima che necessitare dei fondi per raggiungere traguardi potenzialmente rivoluzionari, le aziende della Silicon Valley avrebbero bisogno di diventare più ambiziose. Entrare nella giusta ottica e prospettiva è dunque fondamentale per ottenere risultati di rilievo.
Il numero uno di Mountain View si concentra poi su ciò che ha permesso all’azienda di espandere in modo notevole il proprio raggio d’azione, talvolta trasformando una problematica o un ostacolo da superare in un’opportunità di cambiamento. In merito alla robotica, Page intravede grandi margini di miglioramento all’orizzonte per quanto riguarda l’impiego dell’automazione nei processi produttivi. Per spiegare in che modo il CEO fa un esempio inerente l’ambito edile: se attualmente acquistare una casa costa un milione di dollari, in futuro lo stesso edificio potrebbe avere un costo di gran lunga inferiore, fino a soli 50.000 dollari. Questo grazie alla sostituzione della forza lavoro con macchinari o impianti meccanizzati, in modo da aumentare l’efficienza del processo e ridurne considerevolmente i tempi.
Questo porta ad un’altra considerazione: i robot rimpiazzeranno l’uomo nello svolgimento di alcuni compiti. Una transizione che inevitabilmente porterà malcontenti e la necessità di adattarsi a nuovi modelli produttivi, ma inevitabile secondo Larry Page. C’è da esserne certi: Google desidera essere protagonista di questo cambiamento, guidandolo con spirito d’innovazione e iniziativa.
Non puoi sperare che non accada, accadrà e basta. Con i computer in grado di svolgere un numero sempre maggiore di compiti, cambierà il nostro modo di concepire il lavoro. Non c’è modo di evitarlo.