Non è ancora arrivato sui desktop e sui dispositivi portatili degli utenti, eppure Apple Music smuove l’universo della discografia più di quanto qualsiasi piattaforma di streaming abbia mai fatto. Dopo l’attacco di Taylor Swift, e il successivo cambio di rotta della società californiana, altri due artisti decidono di intervenire sulla questione. Da un lato Lars Ulrich, batterista dei Metallica particolarmente fiducioso sul neonato prodotto di Cupertino, dall’altro un critico Billy Corgan, leader degli Smashing Pumpkins.
Il contesto è ormai ben noto: durante il weekend, la popstar del momento Taylor Swift si è pubblicamente lamentata per il mancato pagamento delle royalties durante la trial gratuita di Apple Music, la nuova piattaforma di streaming di Cupertino. Al grido di «non vi chiediamo iPhone gratuiti, non chiedeteci musica senza compensazione alcuna», l’artista ha sottolineato come musicisti, compositori e produttori debbano sempre essere pagati. Un intervento che ha provocato la reazione favorevole da parte di Apple, pronta a confermare su Twitter, per voce di Eddy Cue, l’introduzione del revenue sharing anche per i tre mesi gratuiti previsti dal servizio.
In occasione di un’intervista al Cannes Lions, Lars Ulrich dei Metallica ha spiegato come la band sia particolarmente fiduciosa sugli esiti di Apple Music, poiché i rapporti con l’azienda di Cupertino sono sempre stati proficui:
Credo che Apple sia la migliore società del mondo. Sono un grande supporter di Apple e dei loro prodotti e sono stato sufficientemente fortunato nell’aver potuto conoscere la gran parte delle persone che vi lavora, che prende decisioni strategiche. Sarà davvero eccitante, abbiamo dato accesso a tutto quello che facciamo. Mi sento davvero al sicuro con loro.
Non è dello stesso avviso Billy Corgan, leader degli Smashing Pumpkins, band di culto degli anni ’90 ora passata attraverso diverse formazioni rispetto alla line-up originale. In un intervista per l’emittente statunitense CNBC, il musicista avrebbe spiegato come “Apple stia facendo gli stessi errori di TIDAL”, il tutto spronando gli artisti a una maggiore consapevolezza del loro ruolo e del loro potere.
Applaudo Taylor Swift per la sua presa di posizione, ma questa vicenda sarà raccontata dai media come “Taylor Swift contro Apple” e non è la vera storia. La realtà sono quegli altri 10.000 artisti a cui Apple non presta attenzione. […] Una volta che gli artisti avranno capito il potere che hanno in questo mercato, succederà un putiferio. Questa è una grande ammissione dal lato di Apple, sono spaventati dall’ondata negativa che ne potrebbe derivare, quindi vogliono stroncarla sul nascere. […] Non siamo pagati in modo commisurato al nostro valore da Apple, Spotify o da nessuno. Quando gli artisti si risveglieranno, ci sarà una guerra sanguinosa e questo è un grande segno di quello che ho predetto.
In definitiva, un clima particolarmente caldo attende il lancio di Apple Music: cosa accadrà il 30 giugno?