Da alcune settimane le notizie pubblicate direttamente dall’Associated Press (AP) non compaiono sulle pagine di Google News. La scomparsa dei dispacci della celebre agenzia di stampa giunge ad alcuni mesi di distanza dai primi contrasti tra Mountain View e i responsabili della stessa AP, che avevano a più riprese criticato il comportamento di Google sul fronte della gestione delle notizie richiedendo maggiori garanzie e visibilità per migliorare gli introiti derivanti dalla pubblicazione degli articoli.
Stando alle prime informazioni, il motore di ricerca e l’agenzia di stampa avrebbero avviato una nuova serie di trattative per rinnovare gli accordi da poco scaduti e consentire ad AP di pubblicare nuovamente i propri dispacci su Google News. L’ultimo articolo pubblicato direttamente dalla Associated Press sul servizio di informazione offerto da Mountain View risale allo scorso 23 dicembre 2009. Da allora, su Google News non sono più comparsi i dispacci della AP ospitati sullo spazio web di Big G, ma solamente gli articoli ripresi dagli altri protagonisti dell’informazione iscritti al servizio di news dell’agenzia di stampa.
I dispacci pubblicati prima dello scorso Natale sono comunque ancora disponibili online e regolarmente accessibili tramite Google News. Secondo alcuni osservatori, tale condizione potrebbe indicare la presenza di una scelta unilaterale da parte del motore di ricerca tesa ad escludere l’Associated Press dalle pagine del proprio servizio. Una decisione analoga da parte della AP avrebbe, infatti, comportato la scomparsa degli articoli finora pubblicati. In seguito alle pressioni e alle dure critiche ricevute nel corso degli ultimi mesi, i responsabili di Mountain View avrebbero dunque deciso di seguire una linea dura tesa a dimostrare alla Associated Press le possibili conseguenze legate alla scomparsa dei dispacci dal servizio Google News.
L’iniziativa giunge nel delicato periodo del rinnovo degli accordi tra l’agenzia di stampa e il colosso delle ricerche online e potrebbe dunque condizionare gli esiti del confronto tra i soggetti interessati. Qualcosa di analogo avviene solitamente tra le emittenti televisive e le agenzie di stampa allo scadere dei contratti pluriennali, con le prime determinate a spuntare accordi economicamente vantaggiosi minacciando l’interruzione delle partnership e un conseguente calo di visibilità per le seconde. Tale strategia potrebbe dunque consentire a Google di spuntare un accordo migliore del precedente, ridimensionando le richieste dell’Associated Press.
Nonostante le critiche e le polemiche sullo sfruttamento poco equo dei contenuti, la società di Mountain View continua a dimostrare il proprio particolare interesse per la sezione dedicata all’informazione. Nel corso delle ultime ore, la versione statunitense di Google News si è arricchita di due nuove funzionalità in sperimentazione da alcuni mesi. Nella pagina principale del servizio compare ora lo strumento Living Stories ideato per consentire agli utenti di tenere traccia degli sviluppi nel tempo di una data notizia con maggiore facilità. Realizzato in collaborazione con alcuni importanti quotidiani USA come il New York Times e il Washington Post, il sistema offre nella homepage di Goolge News una serie di rimandi verso i temi di maggiore attualità, che possono essere approfonditi nella sezione Living Stories per ora ospitata sui server dei Google Labs. Il secondo servizio aggiunto alla versione statunitense di Google News è il sistema per la consultazione visuale delle notizie Fast Flip. La nuova opzione permette di visualizzare e confrontare con semplicità un maggior numero di fonti per approfondire le proprie conoscenze su una notizia.
Living Stories e Fast Flip potrebbero modificare sensibilmente le attuali modalità di consultazione delle notizie in Rete. I due servizi potrebbero offrire, inoltre, nuove interessanti soluzioni per rilanciare l’advertising e consentire ai protagonisti dell’informazione online e a Google di aumentare gli introiti derivanti dalle inserzioni pubblicitarie.