Con parole di “fuoco” la nota Associazione Anti Digital Divide scrive una lettera all’AGCOM reo di aver acconsentito con troppa facilità all’aumento del Canone Telecom.
Una lettera davvero pesante che testimonia quanto questa mossa dell’AGCOM non sia piaciuta.
La lettera la riportiamo nella sua totalità e le conclusioni le lasciamo a voi. Sicuramente questo scritto dell’associazione Anti Digital Divide susciterà moltissime polemiche e non può essere così visto lo stato di grande confusione che vive attualmente il mercato della banda larga italiana.
Gentili signori di AGCOM,
ci piacerebbe sapere se e quali interessi stiate perseguendo.Ci chiediamo questo perché non capiamo a fronte di quale logica si sia concesso l’aumento del canone a Telecom Italia.
(Non giustificatevi con il parere positivo della UE… «Mi sono sentito con la Reding con una lettera».. Perché anche loro non hanno ancora ben capito il marasma Italiano e soprattutto dichiarano di non avere competenza in materia!!.
«Gentile commissario avendo chiarito che nel quadro delle direttive sulle reti di comunicazione elettronica non sussiste alcun obbligo giuridico di notifica preventiva alla Commissione… desidero assicurarle una compiuta informazione sulla deliberazione assunta oggi».)
Magari perché è stato contemporaneamente dato il via libera per il piano “Open Access” del quale i limiti e i confini non sono proprio ben definiti?
(Infatti abbiamo già assistito a casi in cui si consente ciò che è da definire entro 90 giorni… ma ciò è una anomalia! Come firmare un contratto senza sapere le clausole che in esse saranno contenute!!!!)
Oppure perché avete aderito, personalizzandolo, ad un vecchio motto “Quello che fa bene a Telecom Italia fa bene all’Italia”? ( commento di Parisi… )Con le nostre menti ingenue di puri utenti, anche se negli anni abbiamo ormai una idea chiara del mercato, non capiamo come queste due decisioni migliorino il nostro mercato delle comunicazioni.
Se da una parte consentite degli aumenti di “canone” ci sarebbe piaciuto, anzi sarebbe “dovuto”, che si fosse anche integrato il servizio universale con nuove e più stringenti norme.
Tipo:
Inserirvi la banda larga?
Eliminare in maniera permanente i MUX?
Predisporre ogni centrale all’Unbundlig?
Abbassamento del Canone naked o abolirlo del tutto?
Copertura obbligatoria di territori in DD?
e altre ancora…O sperate che una azione unilaterale come la divisione “Open Access” ci consentirà di aprire ulteriormente il mercato senza però adottare anche qui le stesse norme di cui sopra?
Che tipo di interessi perseguite?
Di sicuro non quelli degli utenti.Di sicuro non quelli di chi ha ancora adesso un modem a 56k.
Di sicuro non quelli che hanno a singhiozzi una “ADSL AntiDigitalDivide” (per altro… magari chiedere a TI di non utilizzare il nome di una associazione onde ingenerare confusione, non sarebbe una cattiva idea per una autorità garante!!!).
Di sicuro non di quelli che pagano la connettività “nominale” ma usano quella “reale”, al netto di distanza dalla centrale o rame scadente, che è di molto inferiore.
Di sicuro non quelli degli operatori alternativi.
Di sicuro non interessa l’apertura del mercato.
Di sicuro non per predisporre una base per la creazione della rete NGN.
Vi consigliamo, per l’ennesima volta, di leggere attentamente il nostro statuto.
Siamo disponibili a discutere del mercato delle TLC, capiamo l’abbassamento dei margini sulla fonia etc… , solo ed esclusivamente se il traguardo è condiviso.
– Apertura del mercato
– Abbassamento delle tariffe
– Aumento delle prestazioni e della qualità di servizio
– Capillarità del servizio
– Iniziative concrete volte alla riduzione del Digital DivideCrediamo che si stia andando nella direzione opposta e siamo qui ancora per ribadirlo.
Basta con i “contentini” che non fanno felice nessuno o quasi e che sono rivolti solo a mantenere lo “status” dell’incumbent.
Spesso, forse troppo, l’autorità confonde le TLC italiane con il monopolista, TLC!=Telecom.
Quando si capirà questa semplice espressione?
Riteniamo dunque che, viste le decisioni prese, così come possiamo fare a meno di un ministero delle Telecomunicazioni, potremmo fare a meno anche di un’autorità garante.
Così almeno possiamo dichiarare ufficialmente aperto ciò che non era esposto al sole.. il Far West delle TLC!!!