Meno di un mese fa è apparso sulla Gazzetta Ufficiale il regolamento del bando per l’assegnazione delle frequenze che serviranno per potenziare i servizi wireless italiani come il WiMax e la telefonia mobile (LTE). Come sappiamo, proprio in questi giorni gli operatori stanno mandando la propria disponibilità a partecipare al Ministero e solo successivamente potranno portare le proprie offerte. Asta fondamentale per lo sviluppo dei servizi mobili italiani e per la banda larga mobile, ma anche importante perché il Governo si aspetta alti introiti per le proprie casse.
Ma come nei mesi scorsi si sta riaccendendo la polemica sull’assegnazione delle frequenze sulla banda da 800Mhz. Pochi sanno che queste frequenze verranno prese dalle frequenze liberate dalla TV digitale, ma solo quelle delle emittenti più piccole.
Per spiegarci meglio dobbiamo sapere che oltre all’asta per le frequenze è in corso un bando per l’assegnazione di nuovi spazi per la TV Digitale Terrestre. Un’asta diversa visto che sarà ad assegnazione totalmente gratuita, cosa che farebbe già storcere il naso, ma si sa che in Italia le TV hanno la precedenza.
Ma visto che lo Stato Italiano ha già deciso di dare maggiori spazi solo alle principali emittenti italiane che non ne hanno però bisogno a scapito di quelle più piccole, per liberare lo spettro delle frequenze da 800Mhz da assegnare ai servizi wireless verrà sottratta forzatamente una parte dell’etere proprio alle emittenti più piccole.
Ovviamente i piccoli network regionali non ci stanno e hanno più volte minacciato di fare ricorso al Tar del Lazio e bloccare tutto, asta per le frequenze Internet compresa.
Se tutto fosse bloccato sarebbe un vero disastro, sia per le casse del Governo, sia soprattutto per lo sviluppo dei servizi wireless nostrani. Tuttavia una recente norma del Decreto Tremonti, impedirebbe o comunque ostacolerebbe l’ipotesi di un ricorso.
Ma vada come vada il futuro dell’asta delle frequenze per la telefonia mobile è ancora molto incerto.