Lastminute.com pronta a denunciare Google

Google modifica il modo con cui vengono gestite le pubblicità online ed è subito polemica. Lastminute.com ed altre società non gradiscono vedere il loro marchio affiancato ad altri concorrenti nei risultati delle ricerche e si preparano al contrattacco
Lastminute.com pronta a denunciare Google
Google modifica il modo con cui vengono gestite le pubblicità online ed è subito polemica. Lastminute.com ed altre società non gradiscono vedere il loro marchio affiancato ad altri concorrenti nei risultati delle ricerche e si preparano al contrattacco

Google, sempre pronto ad offrire un servizio migliore ai propri utenti, modifica la modalità con cui i link ai marchi più famosi vengono presentati nei risultati delle ricerche. Ed è subito polemica. Lastminute.com, Auto Trade e Tesco non gradiscono la presenza dei loro diretti concorrenti all’interno dei risultati delle ricerche e promettono presto una causa legale contro il colosso della ricerca.

Da oggi infatti le compagnie possono chiedere di apparire nel contesto delle ricerche mirate ad un particolare marchio; se ad esempio l’utente inserisce nella query il termine “Lastminute”, i risultati presenteranno, oltre al portale ricercato, una lista delle compagnie che hanno fatto richiesta di essere associate al portale Lastminute.com. Si tratta naturalmente perlopiù di società in diretta concorrenza con la compagnia ricercata. Se Google non provvederà presto a delle modifiche, il chief executive di Lastminute.com, Ian McCaig, promette di prendere seri provvedimenti: «noi crediamo che la policy di Google sia un grosso problema e presentiamo una obiezione. Stiamo investigando con vigore la posizione legale e se si concluderà positivamente apriremo assolutamente una causa legale. Non ci sono questioni».

Tesco dal canto suo ha deciso di attendere prima di intraprendere qualsiasi azione, dichiarandosi tuttavia «rattristata dai recenti cambiamenti di Google sulla policy relativa ai marchi registrati», ritenendo i consumatori la parte più svantaggiata da tale scelta. Diametralmente opposta l’opinione di Google, convinta di agire per offrire un servizio migliore ai propri utenti, senza scavalcare alcuna legge o abusare della sua posizione dominante: «noi siamo attuando il cambiamento poiché crediamo possa migliorare i nostri servizi», ha dichiarato Matt Brittin, al comando di Google UK.

Google si presenta oggi in posizione dominante e risulta difficile trovare altri motori in grado di offrire un pubblico così vasto agli annunci: il coltello ha il manico a Mountain View, e di questo gli inserzionisti possono soffrirne quando cambi repentini mettono in discussione l’opera di comunicazione messa in atto dalle aziende tramite il motore di ricerca.

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