Bollette telefoniche da 10 mila euro, ovvero un fenomeno da combattere per il quale i carrier debbono fare qualcosa attivamente a tutela del consumatore. È su questo principio che si radica il teorema con cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato una procedura di infrazione contro H3G chiedendo la sospensione coatta nella riscossione dei crediti relativi al traffico usato da parte della propria clientela.
La comunicazione giunge direttamente sul sito dell’Authority: «L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 3 luglio 2008, ha disposto che H3G sospenda la riscossione coattiva dei crediti relativi al traffico internet contestato dagli utenti. La decisione è stata assunta nell’ambito dell’istruttoria avviata per verificare se l’operatore telefonico abbia messo in atto pratiche commerciali scorrette relativamente ai piani tariffari per la navigazione». Spiega il Garante: «Secondo numerose denunce, gli utenti che avevano sottoscritto il piano tariffario “Tre.Dati Abbonamento” con l’ “ADSM Modem USB”, hanno ricevuto conti salatissimi, fino a quasi diecimila euro, senza che questi costi così ingenti fossero preventivabili in base alle condizioni d’offerta».
Duplice, dunque, la casistica problematica: da una parte v’è il traffico in roaming, per il quale 3 prevede una tariffa al di fuori del prezzo di flat e per il quale l’utente non è avvisato della particolare condizione in cui sta navigando; dall’altra v’è tutto il traffico eccedente rispetto ai 5Gb previsti come limite massimo mensile, il che impone tariffazione aggiuntiva senza che l’utente sia adeguatamente informato relativamente al raggiungimento della soglia.
A partire da queste premesse parte una sorta di dictat dell’Authority, la quale chiede ora la verifica di particolari condizioni prima di procedere attivamente contro l’azienda. L’AGCM chiede ora ad H3G di verificare in modo particolare se:
- «abbia informato adeguatamente il consumatore che, superata la soglia di 5 GB/mese, la tariffa a consumo comporta una spesa estremamente elevata, che aumenta ulteriormente quando la connessione avviene attraverso il roaming GPRS»
- «abbia garantito la possibilità al consumatore di monitorare il superamento di quella soglia»
- «abbia consentito di conteggiare e verificare il traffico dati extrasoglia. Secondo le prime informazioni acquisite il software offerto ai consumatori non garantisce che i bytes visualizzati durante la navigazione su Internet corrispondano ai bytes riportati ai fini della fatturazione»
- «abbia informato adeguatamente il consumatore sulle zone non coperte dalla rete di H3G»
Il periodo di riferimento è quello tra il 21 settembre 2007 ed il 31 maggio 2008: oltre tale data l’azienda avrebbe introdotto alcuni correttivi in grado di evitare il ripetersi di una casistica problematica tanto per l’utenza quanto per l’azienda che ora dovrà risolvere la questione al cospetto dell’Authority.
Update
H3G ci ha gentilmente inviato un comunicato indicante lo stato dei fatti e la posizione ufficiale dell’azienda sul caso: «3 Italia comunica, in attesa di un provvedimento definitivo, di aver già dato attuazione alla sospensione della riscossione coattiva dei crediti relativi al traffico Internet contestato dai propri utenti nel periodo indicato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e di averlo già comunicato all’Autorità stessa. Si tratta, peraltro, di poche centinaia di casi». L’intero comunicato è disponibile su Webnews blog.