Leggo su Reuters:
Internet in Cina non è poi così censurata come si pensa in Occidente, e la maggiorparte delle restrizioni provengono dai siti stessi che ci autocensurano. Lo sostiene una studiosa specializzata nel Web cinese.
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La censura della Rete viene applicata in maniera sottile, mirata ai gruppi dissidenti, e grazie a questo sofisticato sistema Pechino è riuscita finora ad evitare rivoluzioni come quella in Ucraina, spiega MacKinnon.
Il controllo viene effettuato in gran parte convincendo i gestori dei 30 milioni di siti e blog a praticare l’autocensura, che bloccano i contenuti scomodi ancor prima dell’intervento del governo.
La censura è un atto postumo, che interviene a bloccare eventuali manifestazioni contrarie alla regola. L’autocensura è un atto preventivo, che impedisce ogni forma di espressione a monte, e nasce da pressioni psicologiche pesantissime. Son sicuro di non avere i mezzi per poter capire il web cinese, ma mi ero fissato sull’idea della censura. Questo intervento, se la teoria corrisponde alla realtà, riempie di angoscia.