Tra le varie competenze richieste in buona parte delle offerte di lavoro, non possiamo fare a meno di notare che spesso compare la frase “capacità di lavorare in gruppo”.
Facile a dirsi. È quasi ovvio, una volta entrati in un’azienda, lavorare in gruppo con altre persone, per uno stesso obiettivo. Eppure, a giudicare dai consigli “psicologici” che girano sul Web, lavorare in gruppo sembra una vera e propria impresa.
Sul sito Internet istud.it abbiamo trovato un’interessante ricerca dedicata totalmente al lavoro in gruppo, al termine della quale sono espresse due strade per ottimizzare i rapporti:
- Lavorare sul COSA, ovvero identificare chiaramente l’obiettivo e raggiungerlo, condividendo idee e strumenti, valorizzando il lavoro dei singoli;
- Lavorare sul COME, cioè cercare di essere disponibili, creando un canale di comunicazione abbastanza informale tra i membri del gruppo;
A precedere queste direttive, c’è anche un’intervista al dottor Marco Leonzio, il quale si prodiga nel dare consigli e dritte per un buon lavoro di gruppo.
Consigli utili, senza dubbio, ma rivolti magari a coloro i quali il lavoro devono pianificarlo.
A quelli che invece devono svolgerlo, il consiglio più utile che si può dare è quello di non risultare antipatici e indisponenti.
La ricetta vincente è il dialogo. Nulla di più.