Vi muovete spesso per lavoro e vi portate dietro il vostro notebook o palmare?
Per le vostre esigenze vi collegate e usufruite degli hot spot WiFi pubblici?
Molto male, almeno secondo un gruppo di esperti di sicurezza australiani.
Può sembrare una contraddizione perché il resto del mondo spinge a utilizzare questi servizi, anzi ogni giorno si lavora proprio affinché cresca il numero di hot spot wireless e che essi siano fruibili gratuitamente.
Eppure adesso arriva questo imperioso allarme. Perché?
La risposta è molto semplice e ponderata.
Un hot spot pubblico non è protetto, non possiede nessuna cifratura dei dati, nessun sistema anti intrusione particolare. Insomma la sicurezza è assolutamente inesistente.
Al massimo ci possono essere dei filtri su alcune porte per evitare che si faccia P2P ma nulla di più.
Ecco che gli esperti di sicurezza dicono una cosa talmente ovvia che nessuno forse ci pensava.
Se gli hot spot e quindi la connessione ci serve per lavoro e non per mandare un email alla nostra fidanzata, come possiamo fidarci di far passare dati sensibili attraverso una rete completamente aperta?
Ovviamente la risposta è no, non possiamo fidarci, eppure nessuno di noi ci pensa. Con un banale sniffer possiamo scoprire su queste reti tutti i PC collegati ed entrarci con una facilità estrema.
Come dire che mettiamo ogni volta sul piatto d’argento valanghe di dati che dovrebbero essere tenuti al sicuro.
È un bel problema che forse nessuno si pone più di tanto…. Eppure è così: se vi serve una connessione Internet mobile, molto meglio usare l’UMTS/Hsdpa piuttosto che il WiFi, anche se gratuito.
La sicurezza dei dati in questo modo verrà garantita.