Le stime rilasciate dalla Apple ad inizio dicembre sulle applicazioni più scaricate dagli utenti iPhone possono essere considerate attendibili per due motivi. Il primo è dato dal fatto che l’App Store è, di fatto, l’unico posto dove si può accedere al software aggiuntivo per il melafonino. Il secondo riguarda una questione numerica: con oltre 10.000 download, la base statistica inizia ad essere sufficientemente numerosa per ricavare qualche considerazione sensata.
Partiamo dalla categoria delle applicazioni: sembra che quelle a pagamento con più successo siano stati i giochi. La predisposizione del device per il casual gaming era abbastanza chiara fin dal suo esordio, ma mi sorprende un po’ vedere che, tranne un’applicazione per migliorare la resa della camera nelle foto notturne, non ci sia spazio nella top 10 per qualcosa inerente ai social network e Internet in generale.
La situazione invece cambia se si considerano i programmi gratuiti, con molte posizioni, tra le prime 10, a non essere occupate dai giochi. Sembra quindi che l’utilizzatore medio dell’iPhone, se deve spendere qualcosa, spenda per il proprio svago.
Altra considerazione riguarda una certa mancanza di applicativi LBS “(Location Base Service)” nelle classifiche, campo in cui l’iPhone, con il GPS, accelerometri e giroscopi, è stato quasi un pioniere. Sinceramente non riesco a stabilire se la causa è una poca sensibilità da parte gli utenti verso questo tipo di tecnologie, oppure è più una mancanza di utili software con queste caratteristiche.
In ultimo, tra le applicazioni gratuite e a pagamento dedicate ad Internet e al social networking, com’era lecito aspettarsi, hanno dominato la scena quelle di messaggistica istantanea e alcuni client per servizi di lifestreaming, Twitter in primis.
Se la vostra curiosità non è soddisfatta, trovate maggiori informazioni in questo articolo.