Le stampanti 3D sono oramai in grado di realizzare cose impensabili: dai farmaci ai componenti per le riparazioni nello spazio, da interi organi a piccole protesi auricolari, passando anche per i vinili. Le opportunità offerte da tale tecnologia sono sterminate e c’è chi sta pensando di sfruttarla per costruire addirittura una casa. Se tale progetto potrebbe vedere la luce entro i prossimi anni, un altro invece sembra destinato a dover attendere un po’ più a lungo: trattasi di un prototipo di stampante 3D capace di creare abiti su misura.
Il suo nome è Clothing Printer ed è stata ipotizzata dal designer Joshua Harris, il quale ha pensato a tale stampante come una sorta di accessorio per la casa da incastonare nel muro come se fosse un quadro. Un pannello touch ne consente l’utilizzo mediante le dita, permettendo la navigazione nei diversi menù messi a disposizione. L’utente può così scegliere il proprio indumento preferito, personalizzarlo secondo i propri gusti e chiedere alla stampante di realizzarlo.
In pochi minuti, quindi, tale stampante riceve dai server delle aziende che decideranno di entrare a far parte di tale nuovo segmento dell’industria della moda tutte le informazioni necessarie a realizzare quanto richiesto dall’utente. Al posto delle tradizionali cartucce di inchiostro vi saranno quindi delle ricariche contenenti i tessuti indispensabili alla produzione del capo d’abbigliamento, con colorazioni differenti a seconda delle necessità.
L’idea, insomma, è quella di consentire all’utente di scegliere da un ampio catalogo i propri abiti preferiti e di produrli direttamente in casa, utilizzando un apposito accessorio che potrebbe letteralmente rivoluzionarie il mondo della moda. Trattasi tuttavia al momento esclusivamente di un prototipo virtuale, che non ha ancora avuto un seguito concreto e che probabilmente non lo avrà per diversi anni ancora. Ma se in passato si ritenevano impossibili numerose tecnologie oggi ritenute una realtà di fatto, se non addirittura obsolete, in futuro non è detto che una simile stampante non possa effettivamente far capolino nelle abitazioni.