In questi ultimi anni con il miglioramento delle velocità delle connessioni mobili grazie alla diffusione di tecnologie come l’Umts e l’Hsdpa molti utenti cominciano a considerare questi tipi di collegamenti alla stregua delle normali Adsl.
Questa mia affermazione nasce dal fatto che spesso sui forum, sia nei thread specifici sia in chiaccherate private, mi viene posto il quesito di come poter sfruttare l’Umts per il p2p.
Capisco che l’uso di Emule e similari dopo il calcio è il secondo hobby italiano, ma bisogna anche capire che le connettività mobili non sono un’alternativa ai collegamenti via cavo.
L’Umts come il Gprs prima, nasce con l’obbiettivo di permettere all’utente di poter accedere ovunque ad alcuni servizi internet di nuova generazione.
Garantire quindi alla persona di poter effettuare invii di posta elettronica, blanda navigazione,… in qualsiasi posto ci si trovi.
Esistono anche servizi mobili più evoluti come lo streaming, ma in ogni caso si tratta di applicazioni che hanno consumi di banda medio bassi e spesso per periodi molto brevi.
Il p2p richiede consumi di banda elevata, e utilizzato con una connessione mobile causerebbe una veloce saturazione delle disponibilità delle risorse delle varie antenne.
C’è da sottolineare infatti che ogni antenna ripetitore ha una limitata banda a sua disposizione e non può rivaleggiare con le grandi reti degli isp che offrono collegamenti Adsl.
Proprio a causa di questa tendenza ad usare il p2p anche con connessioni mobili, stanno iniziando a fiorire filtri da parte dei gestori per bloccare questo fenomeno.
Caso emblematico la Tre che ha bloccato le porte per il p2p e per i server Smtp alternativi al loro.
Lo scopo è chiaro ed è quello di preservare la banda. So che molti utenti sono arrabbiati, ma in realtà quanto fatto è assolutamente lecito.
Per il p2p munitevi di una buona connessione a banda larga tradizionale. I collegamenti mobili, nascono e devono essere usati per altro.