La Francia sembra essere il paese più accanito quando si parla di rispetto del diritto d’autore. La sensazione è confermata da una nuova iniziativa: la società che si occupa di gestire la raccolta delle royalties per le etichette indipendenti d’oltralpe (SPPF), infatti, ha fatto causa a YouTube per infrazione di copyright.
Il problema secondo la società è che almeno 100 dei video che erano stati rimossi dal sito un anno fa dietro precisa ed esplicita richiesta sarebbero nuovamente online. Secondo Google però il problema sarebbe dovuto al fatto che SPPF non ha accettato di aderire all’iniziativa Content ID come già hanno fatto società francesi quali Europacorp, AFP e France24 e dunque non avrebbe diritto ai 10 milioni di euro chiesti in risarcimento.
Per evitare simili problemi, infatti, YouTube ha implementato un sistema di filtri che con la collaborazione dei detentori del diritto crea un array di brani che qualora presenti in video caricati sul sito vengono immediatamente identificati. A quel punto, a seconda della volontà del detentore del copyright, i video vengono rimossi automaticamente oppure viene abbinata loro della pubblicità i cui proventi sono divisi tra il proprietario del contenuto e Google.
La causa sembra di quelle dall’esito più scontato, tuttavia è anche vero che in precedenza i tribunali francesi hanno dimostrato una particolare avversità contro l’infrazione del copyright. Nel 2006 Google Video France fu infatti condannato a pagare 222.000 dollari per avere pubblicato illegittimamente un documentario del 2004.